Landolfi all'angolo. Pd salernitano in piena guerra - Le Cronache
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Landolfi all’angolo. Pd salernitano in piena guerra

La guerra interna del Pd salernitano può dirsi bella che partita. Ormai il dopo Landolfi è argomento quotidiano, segno che l’attuale segretario provinciale è praticamente già sull’uscio. «Tempo di cambiare», dicono dall’associazione Non Uno di Meno; «Basta guerra tra bande», chiede il renziano sindaco di Giffoni Valle Piana, Paolo Russomando mentre pronta alla conquista della segreteria provinciale è la corrente lettiana salernitana. L’11 maggio la prima tappa (nazionale) del Pd, poi di conseguenza la stagione dei congressi si aprirà anche a Salerno. Ora più che mai, con il sindaco De Luca che, dopo la nomina a viceministro, pensa perfino ai vertici nazionali del partito, con un suo manifesto politico già pubblicizzato. «È necessario che anche a Salerno il Pd proceda all’indilazionabile ricambio del gruppo dirigente locale con una analisi franca del recente voto politico e con l’ambizione “maggioritaria” di “scuotersi” per “andare oltre” la rappresentanza residuale del proprio tradizionale bacino sociale e territoriale di riferimento», sostengono dall’associazione “Non Uno di Meno” (composta da Lucio Avagliano, Alberto Cardone, Giovanni Celenta, Alfonso Conte, Claudio D’Ambrosio, Marico De Santis, Silvia Ferrara, Andrea Fierro, Alfonso Fiorillo, Mario Fiorillo, Matteo Franco, Sergio Fruncillo, Sabato Fusco, Roberto Galisi, Bruno Giannattasio, Angelo Giubileo, Alfredo Orientale, Pierpaolo Roberto, Maurizio Scognamiglio e Antonella Scannapieco). «Non capiamo come la segreteria provinciale contesti solo quella nazionale – dicono – Il rivendicato primato politico/morale, fondato sull’ostentato “modello amministrativo città di Salerno”, fondamentalmente qui ha trovato riscontro sul piano elettorale. In provincia di Salerno il Pd di “Bersani, De Luca e Landolfi… & C.” perde 57.573 voti pari al 29,74% sul 2008. A Salerno città perde 8.685 voti, il 27,00% sul 2008. La perdita di voti nel territorio salernitano corrisponde a quanto purtroppo accaduto in Italia al Pd che cala del 28,04% sul 2008. Il risultato negativo è rilevante perché si accompagna alla pessima prova elettorale fornita dal Pdl campano e salernitano (di Caldoro, Cesaro, Cosentino, Cirielli) che cala di 773.999 voti, il 47,2% sul 2008 (non a caso, maggiore perdita regionale dopo la Lombardia)».

 

8 maggio 2013

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