La vittoria di Antonio, un sabato sera al Ruggi per ottenere la dose di vaccino - Le Cronache
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La vittoria di Antonio, un sabato sera al Ruggi per ottenere la dose di vaccino

La vittoria di Antonio, un sabato sera al Ruggi per ottenere la dose di vaccino

di Davide Gatto

Dopo un avvio caratterizzato da carenza di dosi da iniettare, il caso AstraZeneca, la campagna vaccinale contro il Covid19 sta iniziando a decollare in tutti gli ospedali del Paese. Nella giornata di ieri, abbiamo seguito in incognito la procedura di vaccinazione presso il centro vaccinale allestito nel Ruggi d’Aragona, il principale ospedale della Città di Salerno. La strada è sgombra e le strutture dell’ospedale esterne non sono affollate, procedendo verso la zona di triage si inizia a trovare qualche addetto e qualche famiglia che accompagnava il loro ultra ottantenne in procinto di ricevere il vaccino. Ad accogliere le persone degli addetti che controllano l’effettivo stato di prenotazione. A ricevere la dose di vaccino, sabato sera, Antonio, un arzillo professionista di 84 anni che non vede l’ora di vaccinarsi. Antonio arriva in ospedale alle 19, è uno degli ultimi per quella giornata, riceve il braccialetto alle 19.12. Da qui inizia la sua fila per le cabine dove viene inoculato il vaccino. La sua attesa non è brevissima, passerà una mezzora fino al suo turno, ma è una attesa sopportabile, la trascorre discorrendo amabilmente con i suoi compagni di vaccinazione. Alle 19.41 si presenta un problema. Antonio è nell’ultimo gruppo, sono rimasti quattro “clienti” tra sanitari e over 80 da vaccinare per quel giorno, ma il flacone da aprire può dispensare sei dosi. Ci spiegano che il flacone non verrà aperto fino a che non troveranno sei beneficiari nelle liste d’attesa create apposta per questo tipo di evenienze. “dovessimo sprecare ogni sera una o due dosi, non ce lo perdoneremmo mai”, dicono i medici in corsia. Antonio non accenna a protestare anzi, a differenza di una signora dall’aria spazientita, si avvicina al figlio e sussurra “mi pare una cosa giusta non sprecare dosi”. La sua pazienza viene premiata subito. In una ventina di minuti si trovano due beneficiari, e alle 20.06 Antonio viene invitato nella cabina per la vaccinazione. E’ la giornata nella quale si somministra il Pfizer, l’AstraZeneca verrà somministrato i prossimi giorni. Antonio, prima di essere vaccinato, espone al medico le sue ricette e tutte le pillole che prende abitualmente per fare fronte ai suoi acciacchi, passa qualche altro minuto, e alle 20.12, Antonio abbandona l’ambulatorio per recarsi nella sala di attesa. A coloro i quali viene somministrato il vaccino è richiesto un periodo di osservazione di 15 minuti. Antonio ne approfitta per attaccare bottone con i suoi compagni di fila. Sono le 20.29 e Antonio è entrato in macchina nel parcheggio “Ruggi” a lui riservato da chi ha organizzato la campagna vaccinale. Era arrivato alle 18.57. Sereno, riposato, grazie anche alla professionalità dei medici e del personale di accoglienza, Antonio torna a casa felice, aspettando, tra venti giorni, la seconda dose del suo vaccino.