La soluzione agli incidenti? Nuovi device a supporto - Le Cronache
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La soluzione agli incidenti? Nuovi device a supporto

La soluzione agli incidenti? Nuovi device a supporto

Livelli estremi di stanchezza non sono controllabili, diventando così pericolosi per chi è alla guida e non solo.

Sono infatti sempre più numerosi i casi di incidente causati dai colpi di sonno.

Fortunatamente ci ha pensato la tecnologia a trovare una soluzione.
Come? La scelta dei device è vasta :

Sul mercato troviamo un collare da indossare, che identifica un eccessivo abbassamento del capo, emettendo all’istante un forte segnale sonoro che funge da sveglia.
Uno smartwatch esmartband, in grado di fornire un feedback al polso nella forma di una vibrazione, quando necessario.

Invece gli apparecchi che si inseriscono nella presa dell’accendisigari, riproducono un suono intenso, tenendo alta l’attenzione del guidatore.
Altri device invece interagiscono con il conducente attraverso uno scambio, ponendogli delle domande e attendendo una sua risposta immediata, captata mediante un microfono ed elaborata poi da un apposito software. In questo modo si stimola il guidatore a pensare, tenendolo concentrato.
Gli stessi prodotti hanno anche la capacità di individuare un andamento irregolare del veicolo richiamando l’attenzione con un impulso rumoroso.

Infine c’è una sorta di auricolare che si posiziona sopra l’orecchio e, nel caso in cui l’inclinazione rilevata superi i 30 gradi, inizia a riprodurre un suono molto intenso.

Ma questi sono solo alcuni dei prodotti presenti sul mercato, anche le case automobilistiche si sono attrezzate, come il Lane Departure Warning di Ford, una videocamera posizionata frontalmente che monitora in modo continuo la strada davanti alla vettura, controllando che il senso di marcia proceda in maniera regolare evitando pericolose sbandate. In caso contrario, un feedback viene inviato sotto forma di vibrazione alla superficie volante, destando così l’attenzione del conducente e consentendogli di ritornare in posizione. Il cosiddetto “riflessometro”, invece, rileva la pressione esercitata dalle mani sul volante e valuta il livello di veglia dell’automobilista prima di avviare il motore, attraverso un rapido ma efficace test a domande. In altre parole, o si è in condizione per guidare oppure il veicolo non parte.

Infine, in alcuni tratti sulla rete stradale sono presenti strisce laterali caratterizzate da piccoli rialzamenti, che al contatto con il pneumatico causano la vibrazione dell’intero veicolo. Utile sia al conducente che ha un momento di stanchezza, sia a chi guida con scarsa visibilità dovuta a nebbia o mancata illuminazione.

Insomma sono numerosi gli strumenti e tutti efficaci, un supporto a chi per lavoro abitualmente viaggia da solo per molte ore.

E’ preferibile in ogni caso tenere bene a mente la regola generale che impone di non guidare quando non si è nelle condizioni di farlo.

di Letizia Giugliano