E poi ci sono loro, gli angeli custodi di decine di senzatetto che in silenzio e lontano dai riflettori si danno da fare per rendere meno buie le giornate a chi non ha un tetto nè la possibilità di un pasto caldo. In questi giorni di vacanze, mentre la gran parte dei salernitani pensa alla partenza per il mare e le località turistiche, al week end fuori città ed al ferragosto, la priorità dei volontari dell’associazione “Venite Libenter” capitanata da Rossano Braca resta quella di non lasciare da soli i senzatetto e soprattutto di non lasciarli senza un pasto. Le mense della città sono chiuse, per questo motivo alcuni volontari hanno deciso di preparare in casa il cibo da distribuire prima in mensa e poi in giro, sia domenica che lunedì, ma anche il giorno dell’Assunta. L’associazione laica non si occupa soltanto della somministrazione di generi alimentari, ma anche di accompagnamento degli anziani. «In questi giorni, abbiamo aumentato i turni di volontariato per aiutare di più i poveri che altrimenti sarebbero abbandonati a loro stessi. – Ha sottolineato Rossano Braca – Quando riceviamo i senza tetto nei locali messi a disposizione dalle chiese di San Demetrio, Immacolata, Santa Croce e Sant’Agostino, consegniamo circa 50/60 pasti, invece quando li raggiungiamo in strada sono circa 40. D’estate la situazione è più complicata poiché il bel tempo non preclude la possibilità di accamparsi dovunque». Nato inizialmente come un gruppo di ex liceali del “Tasso”, ora il gruppo si è ampliato moltissimo con altri volontari della zona. La Banca degli abiti, vicino parco Pinocchio, è il centro di raccolta di indumenti da donare a tutti i bisognosi, ogni mercoledì e giovedì si accolgono le donazioni soprattutto di salernitani. «Quando ci sono sbarchi di immigrati a Salerno, diamo supporto alla Protezione Civile che ci chiede degli abiti da donare agli stranieri. A volte, riusciamo a dare anche 100 capi d’abbigliamento». L’aiuto dell’associazione è senza dubbio un gesto d’amore di chi ha fortuna di avere un tetto sulla testa e un piatto caldo che lo aspetta a casa, verso chi vive alla giornata provando i morsi della fame e la solitudine.
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