La prevenzione chiama, Salerno risponde. Il sindaco Vincenzo Napoli: “Gli organizzatori hanno scelto bene inserendoci nel tour con altre grandi città” - Le Cronache
sanità Salerno

La prevenzione chiama, Salerno risponde. Il sindaco Vincenzo Napoli: “Gli organizzatori hanno scelto bene inserendoci nel tour con altre grandi città”

La prevenzione chiama, Salerno risponde. Il sindaco Vincenzo Napoli: “Gli organizzatori hanno scelto bene inserendoci nel tour con altre grandi città”

Salerno raddoppia il consenso dei campani verso il test congiunto Covid-19/HCV che, in due giornate, la prima delle quali ieri a Napoli, danno il segnale forte dell’interesse verso la prevenzione. Risulta vincente l’esame sierologico abbinato, portato nelle piazze dal roadshow organizzato dalla società di consulenza manageriale in ambito healthcare, MA Provider, con il contributo non condizionato di Abbvie. “I nostri concittadini hanno risposto con attenzione e straordinario senso di responsabilità all’iniziativa di test con-giunto Covid-19/Epatite C, mettendosi in fila addirittura in anticipo rispetto all’orario di inizio – ha commentato il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, intervenuto in piazza Amendola, dove è stata attestata la postazione medica per eseguire gli screening -. Un risultato che dimostra la validità di avere scelto Salerno come tappa del tour di preven-zione, abbinandola a metropoli quali Roma, Napoli, Milano e Bergamo”. L’idea del doppio test nasce dalle attività che le Società scientifiche AISF e SIMIT e l’Associazione pazienti EpaC Onlus già svolgono insieme da diversi anni riunite sotto la sigla di ACE – Alleanza contro le Epatiti e ha preso vigore negli ultimi mesi, dopo che diversi studi hanno rilevato una riduzione di oltre il 90% dei trattamenti durante il lockdown. Il test congiunto è esplicitamente indicato come opportuno anche nel documento conclusivo dell’“Indagine conoscitiva in materia di politiche di prevenzione ed eliminazione dell’epatite C”, approvato all’unanimità in XII Commissione “Affari Sociali” della Camera dei Deputati, lo scorso 11 giugno: può infatti costituire un primo step per ampliare gli screening e far emergere il “som-merso”, al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato dall’OMS di eradicare la patologia entro il 2030.