La Dc finì all'opposizione a Salerno e nevicò in marzo - Le Cronache
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La Dc finì all’opposizione a Salerno e nevicò in marzo

La Dc finì all’opposizione a Salerno e nevicò in marzo

di Andrea Pellegrino

Il suo voto fu determinante in Consiglio comunale ma in giunta entrò solo l’anno dopo. Alfonso Pecoraro Scanio, già ministro all’ambiente, ricorda gli anni in cui a Salerno era consigliere comunale, poi assessore. Proprio con Vincenzo Giordano fondò la prima giunta “rossa e verde” e del sindaco socialista conserva un ricordo affettuoso. «Una persona mite – dice l’onorevole Scanio – che si prestò ad una svolta di Salerno. Fu un periodo storico, importante per Salerno: per la prima volta la Dc passò all’opposizione».
Con il suo voto determinante
«Ero uno dei primi consiglieri comunali Verdi d’Italia. Io volevo favorire un ricambio ma non mi fidavo dei partiti tradizionali, così nonostante l’offerta rinunciai all’immediato ingresso in giunta, bensì accettai di essere delegato del sindaco all’ecologia. Solo un anno dopo, al concretizzarsi di alcune miei iniziative, entrai in giunta (1988) varando così la prima giunta rosso – verde»
Un ricordo dell’epoca
«Era marzo, anzi l’8 marzo. Già un buon giorno perché si festeggiano le donne. Ma la vera curiosità è che quel giorno nevicò a Salerno. Insomma ci voleva una nevicata a marzo per mandare la Dc all’opposizione»
Ha detto che non si fidava dei partiti tradizionali, cosa chiedeva in particolare
«La pedonalizzazione del corso, l’apertura del depuratore, il rifacimento del lungomare e la chiusura del cementificio. Giordano sostenne queste battaglie, stando al mio fianco anche scontrandosi con il no di alcuni suoi assessori».
Tutte iniziative andate in porto
«Certo. Anche se fu dura. Si pensi che io, all’epoca della proposta della pedonalizzazione del Corso, non potevo oltrepassare quella zona. Ci fu una dura presa di posizione da parte dei commercianti. Ma Giordano fu al mio fianco. Stessa cosa per la riqualificazione del lungomare, con l’installazione della lunga panchina che chiudeva le aiuole (che spesso veniva utilizzate per il passeggio). Ed ancora l’avvio del depuratore, l’apertura dell’ufficio consumatori ed ecologia e la chiusura del cementificio. Anche se lì avrei voluto realizzarci un parco».
Ed invece oggi sorge un albergo
«Non solo. Un albergo ed un parcheggio mentre la mia proposta era di restituire quell’area alla città realizzando un parco nel cuore di Salerno».
Giordano voleva anche riconvertire il porto commerciale in turistico
«Una proposta che mi vedeva favorevole. Un porto turistico alle porte di Salerno era qualcosa di ottimale. Anche se mi rendo conto delle difficoltà tecniche legate alla riconversione. Ma al di là di tutto, l’amministrazione Giordano segnò la vera svolta di Salerno, poi portata avanti da De Luca e dalle varie amministrazioni che si sono succedute».
Come vede oggi la città di Salerno?
«Una città indubbiamente bella. Vorrei solo maggiore attenzione sul problema del mare. Vorrei un mare sempre pulito e balneabile. Quindi maggiore attenzione sul sistema fognario e sulla pulizia delle acque»
E sulla cementificazione?
«E’ un dibattito abbastanza aperto in città. Dico solo che io preferisco ristrutturare e restaurare. Avrei così privilegiato un’attività di recupero».
Il futuro di Pecoraro Scanio (politico naturalmente)?
«Insegno all’Università turismo, una materia che rappresenta una vera e propria prospettiva per il futuro dell’Italia. Al momento non ho intenzione di candidarmi. Sono contento dei risultati raggiunti. Oggi attraverso la mia Fondazione proseguo alcune battaglie e sono presente sui problemi che più mi stanno a cuore».
E i Verdi?
«Hanno rappresentato una grande forza e hanno contribuito in maniera determinante in molte circostanze. Ora in Parlamento ci sono 200 deputati ambientalista. Questo il grosso risultato. Quanto a me, io ho votato (alle scorse elezioni politiche, ndr), Sel al Senato e Movimento 5 stelle alla Camera dei Deputati. Sento questi due movimenti vicino a me».