L' "umanità" in Uomo e Galantuomo - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

L’ “umanità” in Uomo e Galantuomo

L’ “umanità” in Uomo e Galantuomo

Venerdì sera, alle ore 21, il teatro delle Arti, ospiterà la prima di “Uomo e Galantuomo” di Eduardo De Filippo, titolo d’apertura della rassegna

Di OLGA CHIEFFI

Sarà “Uomo e galantuomo” di Eduardo De Filippo, datata 1922, il primo titolo della III edizione di “Napule è mille culure”, cartellone allestito da Teatro Novanta, ospte del palcoscenico del Teatro Delle Arti. Serena Stella ha scelto di iniziare la rassegna, dedicata al contrasto, alla luce e all’ombra, con questa prima commedia “meta-teatrale”, in cui i temi della pazzia e dell’attore si riflettono l’un l’altro in un gioco di specchi e di parole tirato fino all’assurdo, che andrà in scena il 17 novembre alle ore 21, al teatro delle Arti, per la regia di Gaetano Stella e la scenografia della Bottega San Lazzaro. Qui Eduardo si pone sulle tracce di Luigi Pirandello, a rilevare come la quiete dei savi comporti l’esistenza dei folli, anche se si fingono tali per sfuggire alla fame. La commedia scritta quando il giovane autore ancora lavorava con Vincenzo Scarpetta, è un testo movimentato, macchiettistico, legato ai tipi e alle situazioni della Commedia dell’arte, nonché al teatro boulevardier, in cui, tuttavia, se ci si sofferma un istante, si vedono emergere aspetti e significati carichi di tanta umanità: quegli equivoci, quegli stratagemmi, quelle pazzie simulate, atte a risolvere o a trovare comunque degli “escamotages” a personali problemi, fanno scaturire la perenne contraddizione dell’uomo, che ha come prima preoccupazione se stesso e la sua immagine di fronte al mondo, e quella del galantuomo che è legato nei comportamenti da una sua personale etica. La pièce racconta le vicende di Gennaro De Sia (Gaetano Stella), capo comico di una chiassosa compagnia, composta, oltre che da lui, da Viola (Elena Parmense), Florence (Lucia Voccia), Vincenzo Schiattarelli (Manuel Mascolo) ed Attilio (Daniele Nocerino), scritturati, per pochi soldi e con alloggio gratuito, da un galantuomo borghese nullafacente, Alberto De Stefano (Raffaele Milite). Motore della storia è la sfortunata ed improbabile storia d’amore tra Alberto e l’affascinante Bice (Annarita Villacaro), che tra bugie, vendette e gelosie, coinvolge anche tutti gli altri personaggi. Infatti, Bice, moglie del conte Carlo Tolentano (Walter Aversa), per vendicarsi del marito traditore, a sua volta instaura una relazione con Alberto. Quest’ultimo, non conoscendo il legame matrimoniale che esiste tra Bice e il conte, vuole sposare la donna amata e si presenta a casa della madre, Matilde Bozzi (Antonella Iannone), per chiederne la mano. Nel frattempo, il comico Gennaro, sposato con Viola da cui attende un erede, è alle prese da una parte con la sua scalcinata compagnia e dall’altra con gli affetti familiari, messi in discussione da un complicato malinteso. In breve, il fratello di Viola, camerata integerrimo, crede che Alberto sia attratto da sua sorella; a sua volta, Viola, venuta a conoscenza del fatto, cerca di conquistare il cuore del bel mecenate; infine, Gennaro, che non può accettare una situazione del genere, finisce per arrabbiarsi e, nel concitato diverbio che ne nasce, si rovescia sui piedi l’acqua bollente pronta per la pasta. Il secondo atto si apre con Gennaro che, dolorante e sfortunato, incontra per caso il conte Carlo Tolentano, marito di Bice e medico, che si offre di guarirgli i piedi. A casa del conte, Gennaro ritrova il suo datore di lavoro Alberto e da qui nasce un esilarante intreccio di malintesi. Alberto, comprendendo che Bice è già sposata con il conte, ricorre ad un arguto stratagemma, facendosi credere matto, per evitare lo scandalo e salvare l’onore della donna amata. Il conte, per paura che Alberto dichiaratosi matto possa fare del male, chiama la polizia. Alberto viene condotto in prigione, senza che Gennaro possa spiegare il malinteso. Il terzo ed ultimo atto si svolge presso il commissariato di polizia, dove opera il cavalier Lampetti (Antonello Cianciulli), coadiuvato da tre agenti. Ancora una volta, tra irresistibili gag, proseguono i malintesi, tanto che lo stesso arguto stratagemma di Alberto diventa per ciascuno dei protagonisti la via di fuga a cui ricorrere di fronte alla polizia per salvare la propria posizione. A completare il cast Manuel Stabile, che vestirà i panni di Salvatore De Mattia, Morena Costantino che interpreterà Ninetta, Marianna Friella che darà voce ad Assunta e Vincenzo Ruggiero, che sarà l’agente di Polizia Di Gennaro.