Ispani Jazz chiude nel segno di Virginia Sorrentino - Le Cronache
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Ispani Jazz chiude nel segno di Virginia Sorrentino

Ispani Jazz chiude nel segno di Virginia Sorrentino

di Olga Chieffi

Dopo due giornate di concerti, la XVIII edizione di Ispani Jazz, che ieri ha salutato l’esibizione di Marco Zurzolo, nel capoluogo comunale, chiuderà questa sera nei giardini di Capitello, la frazione marina, che d’estate triplica i suoi abitanti, incastonata come è al centro del golfo di Policastro. Sul palco, alle 21,30, salirà il quartetto di Virginia Sorrentino, voce eclettica e seducente, con Michele Di Martino al piano, Marco De Tilla al contrabbasso, Marco Fazzari alla batteria e Giovanni Aquino alla chitarra, mentre la special guest, sarà proprio il sax altro di Marco Zurzolo. Espressiva, molto comunicativa Virginia Sorrentino spazia con disinvoltura dal jazz al pop grazie all’innato senso del ritmo e ad una straordinaria versatilità di una voce carica di swing, capace di cambiare colore e intensità secondo le circostanze. Nel suo curriculum collaborazioni prestigiose, Pat Metheny e Massimo Ranieri fra gli altri. Nella scaletta del concerto dunque non mancheranno standard del jazz e classici nostrani con inevitabili passaggi nella canzone napoletana e senza tralasciare il samba brasiliano. La Sannino sa sfoderare un timing prodigioso e naturale che, accoppiandosi ad una intensa ricerca musicale, le permette di avventurarsi lungo rapide progressioni armoniche, creando luminose e giocose improvvisazioni in scat, parafrasi e digressioni a sorpresa e di confrontarsi con ogni genere di song, conservando, pur nel suo fine perlage, l’aplomb e il dinamismo del suo fraseggio, la nitida e aggraziata fluidità della sua enunciazione. La Sannino è sorretta, dal piacere incrollabile e contagioso del fare musica, non lascia spazio al silenzio, al dubbio, all’incoerenza, all’incertezza semantica, così come il suo mobile e risonante strumento vocale, incantando, deliziando e generando ammirazione e rispetto tra il vasto pubblico con la sua combinazione esplosiva fatta di umiltà e integrità, singolare ampiezza dinamica, virtù di intonazione, calore e limpidezza timbrica, sensibilità armonica, invenzione e ornamentazione melodica e rapidità di pensiero, eleganza e agilità ritmica, che le permettono di dare alla melodia prima un respiro più libero e dinamico, quindi, di cominciare il gioco dell’improvvisazione.