- Elezioni, Il pedaggio dell’AntimafiaPubblicato 23 ore fa
- Scarpinato, la Magistratura e la DestraPubblicato 23 ore fa
- L’antropologa Annalisa Di Nuzzo: «Turismo esperienziale può fermare lo spopolamento dei borghi»Pubblicato 1 giorno fa
- Il coraggio di Salvatore Della Luna Maggio salva tre ragazzi finiti nel canale con l’autoPubblicato 2 giorni fa
- Rogo sulla chiatta dei fuochi pirotecnici a 500 metri dalla costa di MaioriPubblicato 2 giorni fa
- Incidente sulla statale due persone feritePubblicato 2 giorni fa
- Riduzione del 30% delle corse, l’ira di CirielliPubblicato 2 giorni fa
- Addio al professor Vincenzo Trapanese, più amministratore al ComunePubblicato 2 giorni fa
- Danni del maltempo, operai a lavoro per sistemare via FilettinePubblicato 2 giorni fa
- Treni sospesi tra Torre Annunziata e NoceraPubblicato 2 giorni fa
Irno. Dopo 7 aborti diventa mamma con una tecnica innovativa

Dopo sette aborti, finalmente diventa mamma grazie ad una terapia innovativa. Carmela Salvati, 43enne titolare di un punto SNAI, insieme al marito Arturo Aversa, 50enne agente di Polizia Municipale, entrambi di Mercato San Severino hanno visto coronato il loro sogno, dopo 5 anni di calvario contrassegnato da sette aborti spontanei consecutivi da parte della donna. Nonostante le terapie specifiche effettuate per una condizione di trombofilia presso altre strutture, nel marzo del 2018 la donna si e’ rivolta al Centro Mediterraneo Medicina della Riproduzione di Salerno, diretto da Domenico Danza, pioniere nel campo della medicina della riproduzione e tra i primi in Italia ad ottenere una gravidanza da fecondazione in vitro nel 1986. “La paziente – racconta Danza – e’ stata sottoposta ad una terapia personalizzata mirata da una parte al trattamento della patologia trombofilica e dall’altra ad aumentare la tolleranza immunologica della donna nei confronti dell’embrione. Esso, com’e’ noto, e’ generato dal patrimonio genetico della madre e del padre e proprio quest’ultimo conferisce caratteristiche di allogenicita’ all’embrione, rendendolo immunologicamente estraneo alla futura madre e pertanto suscettibile di rigetto. La donna, tuttavia, ha dei meccanismi fisiologici che permettono il riconoscimento del prodotto del concepimento consentendo l’annidamento e lo sviluppo della gravidanza. Nel caso in oggetto l’obiettivo della terapia e’ stato quello di evitare il fallimento di questi meccanismi responsabili di reazioni di rigetto e di conseguenza dei ripetuti aborti. E’ un po’ di tempo che utilizziamo questo innovativo protocollo terapeutico con risultati sicuramente incoraggianti. La peculiarita’ del caso – aggiunge il dottor Danza – e’ legata, inoltre, ad una serie di molteplici fattori negativi associati che hanno rappresentato un importante fattore di rischio. La gravidanza che si e’ evoluta con non pochi problemi, legati alle patologie presenti e all’eta’ della paziente, e’ stata seguita con grande attenzione dall’equipe del Centro Mediterraneo ed in particolar modo dal dottor Maurizio del Verme, responsabile della diagnostica prenatale. Un arresto di crescita fetale ha reso necessario un taglio cesareo eseguito a 36 settimane presso la clinica ICM di Agropoli, con la nascita di Cecilia, una splendida bimba di 2,100 chili in ottimo stato di salute”.