Inizia l'era Napoli. "Anche lo staff è decaduto" - Le Cronache
Attualità

Inizia l’era Napoli. “Anche lo staff è decaduto”

Inizia l’era Napoli. “Anche lo staff è decaduto”

di Andrea Pellegrino

Sarebbe dovuta essere una semplice presa d’atto sulla decadenza di De Luca, così come imposto dalla Prefettura di Salerno. Tempi previsti, al massimo un’ora, volendo essere generosi. Ed invece l’assise di ieri mattina – la prima senza il sindaco decaduto Vincenzo De Luca – è durata quasi tre ore, tramutandosi così in una vera e propria seduta elettorale. Al di là delle interrogazioni e raccomandazioni, la giornata è stata tutta dedicata alla vicenda decadenza – che, comunque, non prevedeva nessuna votazione in aula – agli sviluppi e alla possibilità o meno di tornare alle urne la prossima primavera. Sullo scranno più alto Vincenzo Napoli, sindaco facente funzioni o meglio 19esimo primo cittadino di Salerno dall’era repubblicana. Solo due gli assenti: Luca Sorrentino e Camillo Amodio tra i banchi della maggioranza mentre l’opposizione è stata al gran completo. Seduta che si è svolta sotto l’attenta presenza  – tra il pubblico – di Roberto De Luca, affiancato anche per una parte del Consiglio, dal consigliere regionale Enrico Coscioni. Il tutto mentre Vincenzo De Luca si trovava pochi metri di distanza, al lavoro nella sede del comitato elettorale “Mai più ultimi” di Piazza Amendola. «Giunta senza quote rosa», l’eccezione sollevata da Raffaele Adinolfi (gruppo Caldoro presidente) che ha chiesto di rimodulare, secondo quanto previsto dalla norma, l’esecutivo ora retto da Napoli. «Si agisca in autotutela – ha detto Adinolfi – o si è costretti a ricorrere al Tar». Ed ancora Adinolfi sulla decadenza ha incalzato: «De Luca parla di sburocratizzazione mentre si affida ad ogni cavillo per restare a galla. Cosa che ha fatto anche negli ultimi due anni». «Via tutti i contratti di collaborazione», invece per Roberto Celano (Ncd) che ha detto: «Con la decadenza del primo cittadino decadono di conseguenza tutti i contratti di collaborazione e di staff. Così come è avvenuto il Provincia all’atto del subentro di Iannone. Sarà poi la nuova amministrazione a stabilire se rinnovarli oppure così. Ma ora vanno immediatamente revocati per non mettere l’Ente a rischio ad eventuali contenzioni amministrativi e giudiziari». Boccia la possibile ricandidatura di Vincenzo De Luca, il consigliere comunale Antonio Cammarota: «De Luca ha svolto funzioni di fatto fino a poco tempo fa. E’ stato sindaco a tutti gli effetti. Tant’è che nel ricorso mosso al Tar per sospendere gli effetti della Severino ha chiesto il reintegro come sindaco della città. Basterebbe quello, senza considerare tutti gli atti prodotti, per dimostrare che benché la decadenza parta dall’atto del giuramento come sottosegretario, Vincenzo De Luca è stato “funzionario di fatto” di quest’Ente. Quindi non più ricandidabile ad un terzo mandato». Poi, annuncia Cammarota, «l’eventuale ricandidatura aprirebbe solo ulteriori contenziosi se venisse rieletto sindaco. E non penso che molti sarebbero disposti a seguire questa strada». Tutti concordi su un punto: «Sarà il ministero dell’Interno a decidere il destino delle urne», seppur provocatoriamente dall’opposizione arriva la proposta: «Siamo pronti a dimetterci per sciogliere il Consiglio comunale ed andare subito al voto. Noi non abbiamo paura». Gli auguri poi al sindaco Vincenzo Napoli che ha incassato apprezzamenti bipartisan, soprattutto per il suo passato e la sua appartenenza al partito socialista. «Finalmente – ha detto Cammarota – non c’è più un comunista ma un socialista». Poi un avvertimento dalla maggioranza, ed in particolare dal consigliere comunale Augusto De Pascale: «Che ci sia sempre un confronto. Io per un appuntamento con Vincenzo De Luca ho dovuto aspettare quaranta giorni. Da allora non mi sono mai più recato nella sua stanza. Spero che con Napoli ci sia un approccio differente».