Inchiesta al Mit, l’intervento di de Caro per l’incarico a Cavallo - Le Cronache
Attualità

Inchiesta al Mit, l’intervento di de Caro per l’incarico a Cavallo

Inchiesta al Mit, l’intervento di de Caro per l’incarico a Cavallo

di Andrea Pellegrino

Sono diversi gli episodi che vedono protagonista il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture Umberto del Basso de Caro. Nulla di penalmente rilevante ma tra il sottosegretario – successore di fatto al Mit di Vincenzo De Luca – ed Ercole Incalza ci sono diversi “soccorsi” politici. Sull’amicizia socialista, il sottosegretario chiarisce: «Non sono un suo ‘compagno’, io ho militato nel Psi al pari di Nencini e Incalza, e non credo sia un reato essere socialista. Un tempo forse lo era. Oggi non più». Quanto all’emendamento allo Sblocca Italia finito al centro delle polemiche, dopo la telefonata di Incalza ad Umberto del Basso de Caro, dice: «Non replico nulla perché non è un reato né una cosa rilevante. Incalza mi fece una telefonata alla vigilia dello Sblocca Italia, quando seguivo il decreto per conto del governo alla Camera e al Senato, e mi chiese di presentare un emendamento nell’interesse del dicastero, cosa che io a mia volta girai a una deputata che presentò quell’emendamento e che venne anche respinto. Era mio dovere mettermi a disposizione». E proprio sulla vicenda – si legge nell’ordinanza – «dopo la bocciatura viene spiegato ad Incalza che lo stesso (emendamento) sarà riproposto nella legge di stabilità presentata direttamente dal governo avendo Umberto del Basso de Caro già parlato con il ministro Lupi». Era il 21 ottobre, dopo appena due giorni (il 23) de Caro è protagonista di un nuovo episodio. Via sms è lui a chiedere aiuto ad Incalza. «Tramite un messaggio – si legge – chiede aiuto proprio ad Ercole Incalza perché un emendamento relativo ad un’opera di suo interesse non è passato». De Caro, infatti, scrive: «Mi affido, come sempre, al tuo senso di responsabilità e alla tua esperienza della quale ho assoluto bisogno per realizzare l’opera». Ma ancora Umberto del Basso de Caro sollecita un incarico per Franco Cavallo, coinvolto nella maxi inchiesta. Cavallo ottiene la nomina a presidente della società Centostazioni, dopo le pressioni gatte sull’ex deputato pugliese Ernesto Abaterusso (Pd) che contatta a questo scopo l’attuale sottosegretario alle Infrastrutture Umberto del Basso de Caro. Successivamente Cavallo viene chiamato dalla segreteria di Lupi: chiede di diventare l’amministratore delegato della società Ricerca sul Mercato elettrico, e alla fine ottiene la presidenza della società del gruppo delle Ferrovie. L’ex deputato – si legge – tranquillizza Cavallo: «Umberto è andato già dal presidente a proporgli l’ipotesi che gli ho dato io. Poi ti faccio sapere, ciao, ciao». In una successiva telefonata gli dice che Umberto del Basso dei Caro gli ha chiesto di fargli pervenire urgentemente il suo curriculum: «Fai avere il tuo curriculum ad Umberto. E’ già andato, ha detto: mandatemi tutto adesso».