Inchiesta al Ministero, De Luca: «Non mi volevano tra i piedi» - Le Cronache
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Inchiesta al Ministero, De Luca: «Non mi volevano tra i piedi»

Inchiesta al Ministero, De Luca: «Non mi volevano tra i piedi»

di Andrea Pellegrino

Tra le rovine dello tsunami giudiziario al Ministero delle Infrastrutture, spunta anche il sottosegretario Umberto del Basso de Caro. Proprio lui, socialista, ex consigliere regionale, unico esponente campano del Governo Renzi che avrebbe soffiato il posto a Vincenzo De Luca, aspirante viceministro (non ha mai ricevuto la delega rimanendo così sottosegretario) del precedente esecutivo Letta. L’ex sindaco di Salerno perse il suo posto nel mentre il rottamatore stilava la lista dei ministri e dei sottosegretari. Proprio De Luca era stato uno dei più accesi contestatori del «metodo Lupi», ma mai probabilmente avrebbe immaginato cosa sarebbe accaduto da lì a poco con l’arresto del superdirigente Ercole Incalza che ha svelato intrecci e rapporti con ministro e sottosegretari. Ma soprattutto una particolare influenza rispetto alla nomina dei sottosegretari e quindi del viceministro. Tra questi appunto Umberto del Basso de Caro. Da cui, a quanto pare, ottiene vantaggi e garanzie. Nelle telefonate, infatti, è proprio Incalza che fa presente che al ministero sono arrivati due suoi compagni socialisti: Riccardo Nencini (nominato viceministro) e Umberto del Basso de Caro. Ed è proprio con quest’ultimo che ha un rapporto più stretto. «Il 20 ottobre 2014 Incalza gli segnala – si legge nell’ordinanza – che non è stato presentato un emendamento che riguarda la Struttura. Del Basso assicura che provvederà subito a far presentare l’emendamento dall’onorevole Enza Bruno Bossio. Un’ora dopo manda un sms e conferma l’avvenuto deposito». La norma in realtà viene bocciata ma la sua collaboratrice rassicura Incalza «perché sarà riproposto nella legge di Stabilità presentata direttamente dal governo avendo Del Basso già parlato con il ministro Lupi». Due giorni dopo del Basso manda un sms a Incalza e «chiede aiuto perché un emendamento relativo a un’opera di suo interesse non è passato: “Mi affido, come sempre, al tuo senso di responsabilità e alla tua esperienza della quale ho assoluto bisogno per realizzare l’opera”». Ed è Vincenzo De Luca (ex viceministro senza deleghe al Mit) che ora commenta la notizia: «Sono stato nove mesi viceministro senza deleghe ed ora quel ministero è su tutte le prime pagine. E’ chiaro a tutti che non mi volevano tra i piedi». L’ex sindaco di Salerno all’epoca dello scontro con Lupi per la mancata attribuzione delle deleghe affermò: «Il ministero delle Infrastrutture è il più grande comparto di investimenti e di spesa dell’Italia, e un uomo libero che non risponde a logiche di lobby e di potere da fastidio. Le lobby vanno combattute e smantellate».