Impresentabile e invisibile: Cesaro il candidato che si nasconde a Salerno - Le Cronache
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Impresentabile e invisibile: Cesaro il candidato che si nasconde a Salerno

Impresentabile e invisibile: Cesaro il candidato che si nasconde a Salerno

Il candidato invisibile di Forza Italia si chiama Luigi Cesaro, meglio conosciuto come Giggino ‘a pulpetta Un impresentabile in piena regola che Di Maio non ha esitato a ricordarlo come l’autista di Cutolo. Né si hanno notizie di una sua replica a queste accuse. Fratelli in carcere e guai giudiziari per lui e il figlio, gli ultimi sono dell’anno passato, non proprio il massimo. La nuova legge elettorale lo ha catapultato tra iil napoletano e la provincia di Salerno, fino a dover rappresentare la nostra città. Da cui si è guardato bene dal farsi vedere e sentire non solo per le modalità della candidatura – il collegio era di Antonio Fasolino in quota Caldoro ma l’ex Governatore ha dimostrato di non avere forza , visibilità politica e qualcos’altro– ma ovviamente per la sua figura certamente poco chiara e ingombrante. E così Cesaro si nasconde, ieri sera in gran segreto era stata organizzata una cena-incontro al Mediterraneo, pare organizzata dal povero Gaetano Amatruda, e non si sa bene con chi. Poi tutto è saltato, ufficialmente per il maltempo ma pare che le adesioni all’incontro siano state così poche che si è preferito evitare polemiche, per la venuta di Cesaro e Salerno e una brutta figura in termini di presenze nel momento in cui Forza Italia sta facendo il massimo sforzo per il voto del 4 marzo. Del candidato invisibile e anche indagato non si hanno notizie né si sa della eventuale partecipazione all’iniziativa del primo marzo su cui sta lavorando il capolista all’uninominale Enzo Fasano e il suo staff.Questa intercettazione, agli atti dell’inchiesta della Procura di Napoli Nord che vede indagati padre e figlio per voto di scambio assieme ad altre 27 persone, è emblematica del sistema usato per ottenere voti; promesse di posti di lavoro, trasferimenti, promozioni. In questo caso si tratta dell’assunzione di un giovane alle Poste in cambio di 30 voti. Luigi De Biase, dirigente comunale di Marano, indagato nell’ambito dell’inchiesta sul Pip (Piano di insediamento produttivo), ne parla con l’imprenditore Antonio Di Guida. De Biase : «Lui è assunto a tempo determinato nelle Poste, prese il posto del padre, però è part time, hai capito? Gli hanno promesso che gli avrebbero fatto fare full time». Di Guida : «Ci dobbiamo andare a parlare». De Biase : «Però ci dovremo andare quanto prima. Perché Biagio Iacolare (presidente dimissionario di Sma, coinvolto nell’inchiesta di Fan page e indagato dalla Procura di Napoli, e all’epoca candidato nell’Udc che appoggiava De Luca, ndr) gli ha promesso che gli faceva questa cosa… Io penso che Biagio Iacolare non può fare proprio niente, per cui gli ho detto stamattina… Flora, mi consenti di fare un passaggio? Se faccio un passaggio, però, te lo dico prima. Se io ti dico di votare una persona, la devi votare e basta. Basta che facessero questa cosa: ti diamo il numero della sezione… La fotografia e tutte cose… sono una trentina di voti».Secondo i carabinieri del Ros, cui è delegata l’indagine, De Biase manifesta l’intenzione di chiedere al giovane che aspira ad essere assunto alle Poste, le foto- grafie delle schede votate. Di Guida propone di sottoporre la questione ad Armando Cesaro. De Biase : «Se è possibile poi, casomai gli portiamo il ragazzo e diciamo se può prendere l’impegno. Se può prendere l’impegno è bene, se non lo può prendere…».