Il violoncello di Francesco Dillon - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Il violoncello di Francesco Dillon

Il violoncello di Francesco Dillon

 

Penultima giornata, oggi, per il V festival di Musica Elettroacustica e Contemporanea del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno

Il V festival di Musica elettroacustica e contemporanea, firmato dai dipartimenti di Nuove tecnologie e linguaggi musicali e di Teoria, analisi e composizione, dei docenti Silvia Lanzalone e Giancarlo Turaccio, si avvia verso la conclusione, oggi, con la penultima giornata del percorso, la seconda parte della due giorni “A Sud d’ogni Ricordo”. La giornata si aprirà con un seminarioLe molte voci del violoncello” tenuto da Francesco Dillon sull’interpretazione della musica contemporanea dello strumento e le nuove tecniche esecutive. Un percorso fatto di pagine tra le più innovative e significative del repertorio per violoncello degli ultimi anni. Lo strumento verrà presentato in una varietà di attitudini volte a mostrare tutta la vitalità di espressione delle musiche d’oggi che risuonano intorno a noi. La magia del suono, l’esplorazione del rumore, il superamento di confini esecutivi e la scoperta/ricerca delle possibilità sonore (quasi) infinite di uno strumento concepito secoli fa e ancora identico a sé stesso. Alle ore 19, ci si ritroverà in sala concerti per lo spettacolo Policromie. Ad inaugurare la scaletta, Iconochiasmi di Francesco Gallo, per sax soprano, violoncello e pianoforte, su video di Studio Azzurro. L’idea del lavoro nasce dal concetto di chiasmo e dal mettere in gioco questa figura retorica attraverso le immagini presentate nel video. Il materiale visivo infatti, viene presentato sotto forma di icone che scorrono indipendentemente l’una dall’altra creando sia momenti di parallelismo che di inversione, dando origine ad un flusso asimmetrico e quindi ad un incrocio immaginario del contenuto. Per la parte musicale, è stata realizzata una partitura semi-aleatoria, che lasci liberi i musicisti di improvvisare ma solo all’interno di schemi predeterminati; una sorta di improvvisazione guidata. Lo stesso autore si esibirà al sax soprano con Giulia Silveri al cello e Giuseppe Anello al pianoforte. Seguirà Square di Giuseppe Carotenuto per violino e due violoncelli. Le tinte tenui, quasi sfocate, dei gesti musicali si vanno lentamente a sovrapporre come strati sempre più spessi, con l’effetto di un brusio sempre più denso. Lo stesso Carotenuto suonerà il violino con Francesco Dillon e Michele Marco Rossi al violoncello. La serata proseguirà con Interazioni metacorporee in un abisso di tenebra, firmato da Pantaleo Leonfranco Cammarano, per cello ed elettronica. La composizione segue la  poetica di fusione (timbrica e sonora) tra strumento ed elettronica. In un quadro a tinte fosche si realizza una ricerca reciproca di due entità. Una ricerca dei punti di contatto lungo il confine tra due entità diverse ma affini. Ogni volta che sembra esserci la creazione di un legame, tuttavia, qualcosa sembra allontanarle, come in uno scuro abisso oceanico dove neanche il sole ha potere. Per la realizzazione di questa composizione ha avuto grande importanza la visione delle opere dell’artista newyorkese contemporanea Samantha Keely Smith che con le sue tele cerca di riconciliare il mondo interiore, istintivo ed emozionale, con un mondo esterno bello e al contempo ostile nella sua grandezza naturale. La pagina sarà eseguita da Michele Marco Rossi al cello e da Leo Cammarano alla regia del suono. La seconda parte della serata saluterà il violoncello solo di Francesco Dillon cimentarsi con il Jonathan Harvey delle Curve with plateau,  con il Michel Van der Aa, Oog per violoncello e soundtrack, l’ Helmut Lachenmann, Pression, una pagina di Anna Clyne, Fits & Starts   per violoncello e soundtrack. “A Sud di ogni ricordo n°2” di Paolo Aralla,  per violoncello, che ha offerto il titolo alle due giornate centrali del festival, in prima esecuzione assoluta, chiuderà la serata. In sala A per l’intera serata continua il confronto tra le scuole elettroacustiche dei diversi conservatori. Toccherà agli studenti del Vincenzo Bellini di Palermo, con Perìpatos (2015) di Ezio Parisi , Dialoghi ecologici (2015) di Federico Bonanno , Illusion de mouvement (2015) di Piersaro Ceramie Awakening from danger (2015) di Giuseppe Calisti, e agli allievi del Martucci di Salerno, con Il Mediterraneo in sintesi (2015) di Antonio Russo  e 3 Degrees of Inner Motion (2015) di Jones Margarucci.