Il violino di Gennaro Cardaropoli chiude la stagione musicale saprese - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Il violino di Gennaro Cardaropoli chiude la stagione musicale saprese

Il violino di Gennaro Cardaropoli chiude la stagione musicale saprese

 

Il violinista che ha ottenuto il premio Abbado, si presenterà questa sera all’auditorium “G.Cesarini” in duo con il pianista PierCarmine Garzillo

 

 

Di OLGA CHIEFFI

 

Chiusura prestigiosa per la stagione concertistica dell’Associazione “A.Vivaldi” di Sapri che ha affidato il concerto finale ad un duo di due giovani talenti nati a Bracigliano, il violinista Gennaro Cardaropoli, fresco della vittoria del Premio Abbado, contest tra i migliori strumentisti delle diverse accademie e conservatori e il pianista PierCarmine Garzillo, erede della scuola di Francesco Nicolosi. La serata che si svolgerà, con inizio alle ore 19, 45 presso l’auditorium “G.Cesarini” di Sapri, principierà con la  terza Sonata per violino e pianoforte in re minore op.108, di Johannes Brahms, condotta a termine nel 1888. Durante l’estate di quell’anno, il compositore è in vacanza sul lago di Thun, è l’ultima villeggiatura da lui trascorsa in quell’accogliente e tranquilla località elvetica, e tra gli altri impegni, riprende e conclude questa Sonata op. 108. Il lavoro è dedicato ad Hans von Bülow, e appare ideato con fattezze diverse da quelle delle due analoghe pagine precedenti. Brahms è nella maturità dei suoi cinquantacinque anni, ed è mosso da un’ispirazione più aristocratica e meditata, lungo la vena di un lirismo elaborato invisibilmente, senza sbalzi, e nutrito da una particolare fecondità di idee. Diversamente dalle altre due, la Sonata in re minore si articola in quattro movimenti, il secondo dei quali, Adagio, costituisce il punto più alto e toccante di questa pagina così autorevole e significativa. Allegro alla breve è l’andamento del primo tempo, segnato dalla dovizia degli spunti ispirativi nell’esposizione, alla quale segue uno sviluppo breve, ma originale nel profilo sostanzialmente diverso del contenuto tematico; alla fine, un’importante coda suggella il tutto. Limpido e relativamente corto è, per contrasto, il secondo movimento, introdotto da un’appassionata melodia, dalla quale si distingue il secondo tema, scandito da ampi accordi arpeggiati del pianoforte. Il terzo episodio, Un poco presto e con sentimento, è una specie di scherzo, snodato in tre momenti che elaborano largamente due motivi. La prima idea è essenzialmente ritmica, di condotta leggera e fantasiosa, mentre la seconda consolida la supremazia melodica del violino. L’esteso finale, Presto agitato, presenta un’architettura rigorosa, ma deve il suo senso di omogeneità anche alla costante presenza di crome, derivate dallo spunto introduttivo, tanto nella parte violinistica quanto in quella del pianoforte. Seguirà la Sonata in do minore per violino e pianoforte che non si discosta dal sentimentalismo melodico, terso e fragrante, tipico della personalità di Edvard Grieg. Essa fu scritta tra il 1886 e il 1887. Il primo tempo (Allegro molto e appassionato) è estremamente variabile nei coloriti armonici, con il pianoforte che guida e anima gli slanci violinistici, conclusi da un presto vivace e brillante. Distesamente cantabile, meditativo e dolce è il discorso della Romanza centrale, mentre il terzo tempo (Allegro animato) si distingue per una verve strumentale di piacevole risonanza cameristica, ben calcolata nei “crescendo” fino al prestissimo finale. Chiuderà la serata la Sonata in Sol maggiore op. 22 composta da Giuseppe Martucci nel1874. Si tratta di un’opera giovanile ma mostra un Martucci già pienamente padrone di competenze tecniche e di grande estro melodico come testimonia il tema di apertura del primo movimento, Allegro appassionato. Il secondo movimento, è un Andante con moto, che nelle sezioni centrali sale a livelli virtuosistici. Il finale emozionante, Allegro molto e risoluto, è pieno di slancio e si muove in avanti con grande propulsione ritmica.