Il Ricordo di una istituzione: l’Umberto I - Le Cronache
Salerno

Il Ricordo di una istituzione: l’Umberto I

Il Ricordo di una istituzione: l’Umberto I

Quarta edizione, domani, per l’incontro di tutti gli ex allievi dell’Istituto Umberto I di Salerno. Continua attivamente la missione di Vincenzo Sica e Michele Sirico, votata ritrovare e riconnettere tessere e personaggi di quanti furono ospiti dell’ Orfanotrofio Umberto I, il temuto “Serraglio”, attraverso mezzi modernissimi, il social Facebook, sul quale hanno fondato nel 2012 un gruppo molto seguito “Il Serraglio” Orfanotrofio Umberto I Canalone, i cui iscritti tutti “serragliuoli” come amano orgogliosamente definirsi e parenti di quanti hanno condiviso quella esperienza, pubblicano immagini, nomi ricordi, relativi a quella istituzione nata nel 1813, quale deposito di mendicità, negli ambienti conventuali di S. Nicola della Palma e S. Lorenzo, poi trasformatasi in orfanatrofio con scuola musicale nei primi mesi del 1819, alla quale negli anni si aggiunsero, grazie al sindaco Alfonso Menna, le scuole di calzoleria, meccanica, tipografia, ceramica, falegnameria, scomparsa nel 1977. Oggi, alle ore 19, nella chiesa di Sant’ Anna in San Lorenzo a Canalone, in via Salvatore De Renzi celebrata dal Parroco Luigi Aversa, impreziosita dalla presenza di due cantori, Alessandro Tino e Carla Genovese, si terrà la messa annuale in ricordo dei numerosi orfani che formatisi tra le mura di quella istituzione, si sono addormentati. Una istituzione legata ai nomi di Gioacchino Murat, come un po’ tutti i collegi della nostra città e provincia e del Sindaco Alfonso Menna, che fece rinascere negli anni ’50 la gloriosa scuola, rendendola umana e vivibile, restituendole quel forte legame con la città, attraverso l’eccelsa qualità della sua banda musicale e maggiormente con la tipografia, che stampava tutti i tipi di manifesti e libri, sino agli inviti di nozze. Il gruppo de’ Il Serraglio, ha inteso, quindi, riannodare quelle fila, prima tra chi ha vissuto e, ancora oggi, ringrazia quell’istituzione, dura, severa, a volte inumana, ma che ha preparato alla vita schiere di uomini, attraverso lo studio, il sacrificio, la fame, per ricordare, in un momento spirituale, tutti coloro i quali appartennero a quella istituzione, omaggiando ciascuno nel proprio campo, quel segno tangibile nella nostra società, quell’educazione alla vera amicizia che con l’esempio, nel loro passaggio terreno sono riusciti a trasmetterci. Questo incontro segnerà anche la celebrazione della Prima Giornata dell’ ex Allievo dell’istituto, che si terrà annualmente il secondo sabato del mese di Giugno. La giornata vivrà un altro importante momento oltre la Santa Messa, un piccolo incontro alle ore 10,30 in Piazza delle Concordia, per ricordare insieme e fare in modo che la nostra storia, oggi purtroppo ormai quasi dimenticata, possa rinverdirsi per migliaia di salernitani che hanno avuto una esperienza di studio e lavoro in questo glorioso istituto che li accoglieva bambini e li immetteva nel mondo del lavoro alla maggiore età con un mestiere o una professione. Tutti quindi siamo fatti di ricordi che ci determinano e ci costituiscono, essi sono le nostre radici e delineano ciò che siamo. Si potrebbe quindi dire che i ricordi sono la nostra esperienza passata e costituiscono la nostra essenza, in quanto noi siamo ciò che abbiamo vissuto in precedenza. Di conseguenza i ricordi che abbiamo influiscono sul nostro presente, guidandoci, a volte, in base a ciò che abbiamo già passato. Questo ci dimostra che spesso non siamo così lontani da dove vogliamo arrivare, che dentro di noi custodiamo già buona parte della soluzione nel nostro baule delle esperienze. L’obiettivo, per ora è che questo momento di storia non vada dimenticato, come suole ripetere Alberto Moscariello “a noi è stato dato tanto quando avevamo bisogno, oggi dovremmo fare lo stesso dare un po’ di quello che abbiamo ricevuto”.

Vincenzo Sica