Il questore di Catanzaro: «Ho punito il comportamento violento di Ginestra» - Le Cronache
Salernitana

Il questore di Catanzaro: «Ho punito il comportamento violento di Ginestra»

 Ha colto un po’ tutti di sorpresa la notizia del Daspo inflitto a Ciro Ginestra dal capo della Questura di Catanzaro Guido Marino. In una intervista rilasciata qualche settimana fa al sito catanzaroweboggi.it, il?Questore da pochi mesi in carica nella città calabrese, ha parlato diffusamente del caso che ha coinvolto il centravanti della Salernitana. «Il primo daspo applicato da me -ha spiegato il Questore di Catanzaro Guido Marino- è stato ad un giocatore della Salernitana, Ciro Ginestra. Alla fine dell’incontro di calcio tra Vigor Lamezia e Salernitana, quindi ad incontro finito, la Salernitana aveva vinto, questo giocatore pensò bene di dare una testata ad un calciatore della Vigor Lamezia, lesionandogli il setto nasale (nella foto il momento della testata). In questo caso è stato applicato il daspo di un anno con le stesse modalità di Arcidiacono, e cioè con la possibilità di potersi allenare e giocare. Non è un provvedimento di licenziamento, né penale, è un provvedimento amministrativo che interdice l’accesso a qualunque manifestazione sportiva per chi assume certi comportamenti violenti, nient’altro. Il daspo sanziona i comportamenti violenti chiunque li assuma. Nel caso del calciatore del Cosenza -ha aggiunto il Questore Marino- era evidente che non fosse uno scatto di ira, perché qualcuno la maglietta gliel’ha preparata, qualcuno la maglietta gliel’ha passata come si vede dalle immagini, tanto è vero che non sarà l’unico daspo, e quindi l’azione predeterminata, premeditata, doveva essere sanzionata in maniera più grave».
GENTILE: «RICORSO ANCHE PER GINESTRA». In merito alla questione relativa a Ciro Ginestra, l’avvocato Gian Michele Gentile ha commentato: «Abbiamo inoltrato reclamo contro il provvedimento già prima di Natale ed a breve attendiamo la pronuncia da parte degli organi competenti. Siamo abbastanza fiduciosi». Ginestra può continuare a giocare perchè, a differenza dei tifosi, giocare al calcio per lui significa lavorare: «Il provvedimento di Daspo applicato ai calciatori è differente rispetto a quello applicato agli spettatori. Per loro è il mezzo di sostentamento e quindi vengono automaticamente autorizzati ad allenarsi ed a disputare gare ufficiali ed amichevoli. L’unica restrizione -ha concluso Gentile- è che non possono recarsi ad altri eventi sportivi in qualità di spettatori».