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Il procuratore generale chiede la conferma delle pene per lady Cocaina e company

di Pina Ferro
Nessuno sconto di pena per lady cocaina e per tutti gli altri imputati che in primo grado avevano scelto di essere giudicati con il rito dell’abbreviato. E’ quanto chiesto dal procuratore generale della Corte di Appello di Salerno al termine della requisitoria. Il processo è quello inerente al blitz che sgominò un giro di droga a Cava de’Tirreni. In primo grado furono comminati venti anni di reclusione a Lucia Zullo, meglio conosciuta come lady cocaina. Stessa pena fu inflitta al nipote Vincenzo Zullo, autore della scissione nel clan per scalzare la zia nella gestione del giro di spaccio che aveva base nella frazione di Santa Lucia. In primo grado furono anche condannati con l’abbreviato sempre Mario Avagliano (8 anni), Giovanni Ragosta (7 anni e 4 mesi), Carmine Medolla (7 anni), Angelo Della Valle (6 anni e 8 mesi), Alfredo Lambiase (4 anni e 4 mesi), Daniele Medolla (4 anni e 4 mesi), Roberto Benincasa (3 anni), Lucia Trezza (2 anni e 8 mesi) e Carmela Baldi (1 anno). I fiumi di droga arrivavano dall’hinterland napoletano. Gli arresti scaturirono al termine di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Dda e avviata nel novembre 2015. La Procura disegnò collegamenti e rapporti che il gruppo aveva, tra il ’99 ed il 2000, con altri gruppi o “privati” spacciatori o assuntori di droga. Nella sua abitazione a Cava de’ Tirreni, Lucia Zullo aveva realizzato il quartier generale dell’organizzazione. Da lì dirigeva tutte le operazioni per smerciare la droga ai diversi acquirenti, numerosi in tutta la provincia di Salerno. Cocaina purissima, importata da Caracas