Il piano concordatario bis c'è: agli enti pubblici creditori il 25% - Le Cronache
Primo piano

Il piano concordatario bis c’è: agli enti pubblici creditori il 25%

Prima l’approvazione del concordato preventivo, poi quella del bilancio. Saranno mesi importanti, i prossimi, per il Cstp. La vicenda piano concordatario è al secondo atto. Integrazioni documentali fatte e nuova versione della proposta di concordato preventivo presentata all’attenzione del giudice delegato dal Tribunale fallimentare, Maria Elena Del Forno. Ieri mattina, il Cstp ha presentato il documento revisionato dopo il primo deposito effettuato lo scorso 22 febbraio e rispedito al mittente dal giudice perché considerato carente in alcune sue parti. Nella nuova versione della bozza del piano concordatario ci sarebbero alcuni sostanziali cambiamenti riguardanti la posizione dei creditori che, al momento, restano top secret. Una certezza c’è ed è quella dell’aumento della quota del proprio debito che la società corrisponderà agli enti pubblici suoi creditori. Il collegio dei liquidatori del Cstp (Mario Santocchio, Michele Pizzo e Claudio Cicatiello), insieme all’asseveratore Salvatore De Bellis, ha redatto la nuova versione del piano, approvata nel corso dell’ultima riunione di lunedì. Gli enti pubblici creditori del Cstp riceveranno, anziché il 10% del credito maturato, il 25% della somma totale. La domanda è se basterà ad accontentarli. Depositate anche tutte le delibere di ricapitalizzazione ancora mancanti (eccezion fatta per quelle dei Comuni di Pagani, Mercato San Severino e Nocera Superiore che hanno optato per la non ricostruzione del capitale sociale). Comune di Salerno e Provincia prenderanno in capo la gran parte delle quote inoptate, lasciando anche agli altri soci la possibilità di fare altrettanto ma in misura minore, ma sempre in modo tale da coprire il 100% delle azioni.
Ora si attenderanno dieci giorni, termine entro il quale, il Tribunale fallimentare esprimerà il proprio parere sulla proposta di concordato preventivo del Cstp. Dopo l’omologa del concordato si provvederà alla nomina del commissario giudiziale. In parallelo, la società procederà all’approvazione del bilancio.
Insomma, ora è veramente tutto nelle mani dei giudici del Tribunale salernitano e dei creditori cui spetterà il compito di accettare o meno le proposte avanzate dal Cstp. Il dubbio resta quello sulle posizioni dei fornitori e degli enti pubblici che potrebbero giudicare troppo bassa l’offerta presente nel piano, a meno che, nella nuova versione, non siano state innalzate anche le percentuali inerenti anche agli altri creditori chirografari.
Non resta che aspettare, dunque, per sapere se finalmente il Cstp sarà in salvo o se sarà condannato al fallimento.

 

20 marzo 2013