Il Duomo di Amalfi perde pezzi. La Soprintendenza: "Non abbiamo soldi" - Le Cronache
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Il Duomo di Amalfi perde pezzi. La Soprintendenza: “Non abbiamo soldi”

Il Duomo di Amalfi perde pezzi. La Soprintendenza: “Non abbiamo soldi”

di Andrea Pellegrino

«Con rammarico questo ufficio comunica che al momento risulta totalmente privo di fondi e finanziamenti da erogati dal ministero». Liquida così la Soprintendenza di Salerno, l’appello che giunge di Amalfi per il distacco di alcuni mosaici ed intonaci del Duomo.  Ebbene sì, parliamo proprio del maestoso Duomo di Sant’Andrea di Amalfi, conosciuto in ogni angolo del Mondo, la cui facciata perde i suoi preziosissimi pezzi sotto gli occhi indifferenti delle istituzioni. Compresa la Curia Arcivescovile che dal Duomo ricava anche dei benefici di carattere economico. Compreso, ancora, il Comune di Amalfi che, al momento, dopo un anno dalla prima segnalazione, non ha mosso dito.
Così gli amalfitani sono costretti a vedere il loro simbolo deteriorarsi e danneggiarsi giorno dopo giorno. Secondo la ricostruzione della vicenda la prima segnalazione è del maggio 2015. Cittadinanza Attiva “Costa d’Amalfi” con in testa Andrea Cretella ed Andrea Amendola, presentano il primo esposto che arriva anche all’attenzione del Prefetto di Salerno, oltre che alla Soprintendenza di Salerno. «Il progressivo e preoccupante fenomeno è causato dall’incuria di enti ed organi preposti alle periodiche operazioni di controllo e manutenzione circa lo stato di conservazione della facciata del Duomo – scrivevano i due ex amministratori comunali – Già alcuni decenni addietro, la facciata del Duomo rimase gravemente danneggiata per il distacco di notevole parte delle tessere dei mosaici del frontespizio e dovette subire un lungo e costoso intervento di restauro con la conseguente onta di un antiestetico ponteggio installato per l’esecuzione dei lavori».  A settembre (dello scorso anno) arriva la risposta della Soprintendenza. Poche righe per invocare l’assenza di soldi. «Si ritiene opportuno evidenziale che – scriveva la soprintendente Casule – pur trattandosi di un edificio di rilevante interesse storico- architettonico ed artistico, rientrante nell’ambito dell’Alta Sorveglianza esercitata da questa Soprintendenza, pur manifestando interesse e preoccupazione per quanto segnalato, con rammarico si cominci che al momento questo ufficio risulta totalmente privo di fondi». Da allora, però, nulla è stato fatto. Nessun intervento di messa in sicurezza e a quanto pare nessuna richiesta di fondi al Ministero dei Beni ed attività culturali. Lo stesso valga per la Curia Arcivescovile che quanto a patrimonio pare che non sia così a secco ed il Duomo di Amalfi (tra visite e matrimoni) rappresenta anche un bell’introito. Ma nonostante ciò il prezioso mosaico cade a pezzi. Uno scandalo dalle proporzioni internazionali.