Il doppio ko di De Luca. Motta rompe i piani. Salerno resta l'unico feudo - Le Cronache
Editoriale

Il doppio ko di De Luca. Motta rompe i piani. Salerno resta l’unico feudo

Il doppio ko di De Luca. Motta rompe i piani. Salerno resta l’unico feudo

di Andrea Pellegrino

Chissà se centrodestra e Cinque Stelle avranno mai capito l’errore storico compiuto a Salerno città. Parliamoci chiaro, Napoli avrebbe vinto lo stesso ma non così. Battipaglia, Napoli, Roma e Torino, fino ad arrivare ad altri comuni chiamati al ballottaggio domenica scorsa, insegnano che quando c’è un’alternativa politica valida e credibile, il popolo risponde positivamente. Torino, tra tutte è la prova evidente della bocciatura al governo Renzi, passata attraverso la mancata riconferma di Piero Fassino, mentre Roma la risposta agli ultimi scandali giudiziari. Passando a Napoli e a Battipaglia, l’elemento caratterizzante è la sconfitta di un apparato che vede al centro anche Vincenzo De Luca. Sì, proprio il governatore che da tempo cammina a braccetto con l’imprenditore Lettieri che a Salerno, dopo aver chiuso l’Mcm, sta costruendo un mega centro commerciale (si estende su quasi un km di strada) a Fratte, con tanto di “avviso di sfratto” per le vicine Fonderie. De Luca l’avrebbe voluto a Palazzo San Giacomo, ancor prima di dover, in un modo o nell’altro, tendere la mano alla renziana Valeria Valente. Con Lettieri il feeling tra i due Palazzi del potere napoletano sarebbe stato completo, a differenza di Luigi de Magistris, fin da principio mal visto dall’attuale governatore della Regione Campania. Ed invece le urne hanno dato ragione al sindaco arancione che si è riconfermato alla guida del Comune di Napoli, doppiando l’imprenditore Lettieri. Una prima battuta d’arresto per Vincenzo De Luca che dovrà dialogare con l’ex pm che sarà a capo anche dell’area metropolitana partenopea. Numeri alla mano “gestirà” circa metà popolazione della Regione Campania. Ma per il Pd di Vincenzo De Luca la sconfitta più cocente è a Battipaglia. Qui Gerardo Motta aveva schierato l’intero plotone deluchiano, utilizzando perfino i simboli elettorali usati da De Luca durante la scorsa elezione per le Regionali. Lo stesso Motta che sull’ultimo manifesto elettorale aveva annunciato la venuta di Vincenzo De Luca a Battipaglia per il comizio finale. Presenza annullata all’ultimo minuto per motivi d’ordine pubblico (hanno detto) ma ben sostituita da Franco Alfieri (sindaco di Agropoli e consigliere politico di De Luca sui temi dell’agricoltura), Franco Picarone (consigliere regionale del Pd – presidente della commissione bilancio) e perfino da Ernesto Sica, sindaco – un tempo di centrodestra – di Pontecagnano Faiano. Ma ancora, accanto a quella candidatura a sindaco battuta sul campo da Cecilia Francese, c’è stato tutto il Partito democratico provinciale. Quel partito che ha visto, proprio a Battipaglia, la sfortunata candidatura al Consiglio comunale del segretario provinciale Nicola Landolfi a sostegno del candidato sindaco Enrico Lanaro, non approdato neppure al ballottaggio e dirottato su Motta. Qui, a Battipaglia – seconda città della provincia di Salerno – c’è il segno maggiore di una sconfitta politica di quel sistema radicato a Salerno città dove è consentito anche piazzare De Luca jr nella giunta comunale di Enzo Napoli, ed affidargli deleghe che hanno uno stretto rapporto con papà Enzo a Palazzo Santa Lucia. I risultati dei ballottaggi dimostrano che fuori Salerno c’è un popolo pronto a cambiare rotta rispetto ad apparati politici oligarchici, consolidati sicuramente dall’assenza di centrodestra e dello stesso Movimento 5 Stelle. Ed a proposito di centrodestra, la salernitana Mara Carfagna, pare che abbia portato male anche a Lettieri a Napoli. Dopo Salerno incassa anche la sconfitta a Napoli. Eppure l’ex ministro domenica sera ha vestito i panni della leader nazionale di Forza Italia senza menzionare le sue “sconfitte politiche” e soprattutto quella più grande che porta il nome di Salerno. Ed invece c’è un altro ex ministro che torna in campo. Si tratta di Clemente Mastella, neo eletto sindaco di Benevento. Tra le curiosità, oltre il ritorno dell’ex leader dell’Udeur, c’è – o meglio ci dovrà essere – un necessario dialogo con il governatore Vincenzo De Luca.