"Il depuratore di Albanella va sequestrato" - Le Cronache
Cronaca

“Il depuratore di Albanella va sequestrato”

“Il depuratore di Albanella va sequestrato”

“Il depuratore di Albanella va sequestrato”. Lo ha ribadito ieri il pm aggiunto Guarriello che, davanti ai giudici del Tribunale della Libertà, ha discusso il ricorso della Procura. Il sequestro, con conseguente nomina di un custode giudiziario, era stato negato dal Gip del Tribunale di Salerno Elisabetta Boccassini.  La richiesta  risale allo scorso autunno e rientra nella maxi operazione che ha portato al sequestro dei depuratori di Praiano e Amalfi. Il pubblico ministero ha fatto riferimento proprio a quest’ultimi nel corso della discussione davanti ai giudici del Tribunale della Libertà (presidente Di Florio, Rulli e Zarone) ed ha depositato l’istanza di sequestro firmata, per i due depuratori dei comuni costieri, dai Gip Zambrano e Berni Canani. Guarriello ha fatto riferimento anche alla maxi operazione effettuata a sul litorale domiziano  quando a capo della Procura di Santa Maria Capua Vetere c’era Corrado Lembo (precedente evocato anche dallo procuratore nel corso della conferenza stampa di giovedì scorso).  Sei le persone finite sotto inchiesta. Sei le persone finite sotto inchiesta. Nello specifico i sindaci che si sono succediti alla guida dell’amministrazione comunale dal 2009 ad oggi, l’assessore all’ambiente, un componente dell’Ufficio Tecnico ed il dirigente del gestore idrico della zona: la Sigei srl (dal 2011 al 2014). Il pm ha chiesto sequestro e nomina di un custode giudiziario da individuare dal Comune di Albanella. Nel collegio difensivo, tra gli altri, l’avvocato Giovanni Gioia. I giudici del Tribunale del Riesame si sono riservati la decisione.  A contribuire all’inquinamento anche alcuni sversamenti fatti in maniera abusiva da parte di aziende agricole (alcune sono state sottoposte a sequestro in passato) e caseifici. Nelle prossime ore, oltre alla pronuncia dei giudici del Riesame, dovrebbero arrivare altri provvedimenti per i comuni della costiera Amalfitana. Restano con il fiato sospeso i dipendenti dell’Ausino che, dopo la notifica del provvedimento per Amalfi e Praiano, potrebbero essere coinvolti in altri procedimenti analoghi da parte delo pool di legali della Procura di Salerno capeggiatI dal sostituto Erminio Rinaldi. Nella black list dovrebbero finire altri comuni della costiera amalfitana e centri della Piana in virtù dell’allarmante quadro disegnato dagli ultimi rilievi. La Procura per far chiarezza sulla delicata situazione ambientale in cui versano le acque della costa salernitana si è affidata ad un super consulente: un ricercatore dell’Università di Napoli.  Danneggiamento delle acque pubbliche e reati paesaggistici tra le contestazioni mosse nei confronti dei nove indagati con i dirigenti dell’Ausino coinvolti sia nel procedimento che ha portato al sequestro del depuratore di Amalfi sia in quello che ha determinato analogo provvedimento per Praiano.  Risultano indagati il sindaco di Praiano Giovanni Di Martino, il  sindaco di Amalfi  Daniele Milano,  e l’ex primo cittadino Alfonso Del Pizzo. Coinvolti nel procedimento anche Matilde Milite, Giuseppe Vitagliano, Domenico Bevilacqua, Iolanda Giuliano, Massimo Martusciello e Franco Vaccaro.  Ma la lista degli indagati è destinata ad essere aggiornata nelle prossime ore.