Il Consiglio provinciale resta in sella. Il Tribunale boccia il ricorso del Pd - Le Cronache
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Il Consiglio provinciale resta in sella. Il Tribunale boccia il ricorso del Pd

Iannone e i suoi restano in sella. Il Tribunale di Salerno giudica inammissibile il ricorso presentato dal gruppo provinciale del Pd, composto da Tommaso Amabile, Giovanni Coscia, Nino Savastano e Simone Valiante, con cui veniva chiesto l’annullamento della delibera delconsiglio provinciale dello scorso 22 ottobre che sancì la decadenza dell’allora presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, per l’incompatibilità tra la sua carica e quella di deputato cui si apprestava a concorrere nuovamente (per poi risultare eletto) alla tornata elettorale di febbraio. L’annullamento della delibera provinciale e, dunque, della decadenza di Cirielli avrebbe comportato l’azzeramento dell’esecutivo di palazzo Sant’Agostino. 
Secondo i giudici della prima sezione civile del Tribunale di Salerno, Giulia Carleo (presidente), Antonella Di Stasi e Giuseppe Fortunato, il ricorso del Partito democratico avverso l’intero Consiglio provinciale (tra anche i colleghi di partito dei quattro ricorrenti, Alfieri e Russomando che non sottoscrissero il ricorso), presentato il 7 dicembre del 2012, risulta inammissibile. 
«L’azione – si legge nella sentenza – è inammissibile in relazione al rimedio esperito da ricondurre nell’ipotesi prevista dall’articolo 70 del decreto legislativo 267/2000 che espressamente stabilisce “la decadenza dalla carica di sindaco, presidente della Provincia, consigliere comunale, provinciale o circoscrizionale, può essere promossa in prima istanza da qualsiasi cittadino elettore o da chiunque altro”. Il presupposto – prosegue l’ordinanza del tribunale salernitano – è l’inerzia dell’ente, che resta titolare della situazione sostanziale che l’azione popolare è diretta a tutelare, escludendo che tale strumento possa trasformarsi in azione popolare di tipo correttivo in cui l’attore assume il ruolo di contrasto con l’ente. L’azione popolare non è ammissibile quando l’ente abbia già provveduto, esprimendo la propria volontà». 
Dunque, secondo i magistrati, nel caso di specie sollevato dal Pd, la Provincia non è stata inerte, esprimendosi celermente sulla questione del doppio incarico di Edmondo Cirielli.
I consiglieri Amabile, Coscia, Savastano e Russomando, lamentavano il fatto che le delibere assunte dal Consiglio provinciale erano frutto di una violazione di legge, dal momento che la causa di incompatibilità contestata all’allora presidente Cirielli non poteva essere considerata attuale, alla luce del fatto che la normativa che prevedeva che la carica di parlamentare risultava incompatibile con qualsiasi altra carica pubblica elettiva, ma con il divieto di cumulo vigente solo a far data per la legislatura successiva alla data di entrata in vigore del decreto. Altresì, la circostanza che, secondo i consiglieri Pd, si sarebbe trattato di ineleggibilità di Cirielli alla carica di parlamentare.
Niente da fare, dunque. Con l’esecutivo Iannone che resterà in carica fino alla tornata elettorale che interesserà palazzo Sant’Agostino il prossimo anno. 
«E’ stata accolta una delle eccezioni proposte dall’Avvocatura dell’ente – ha dichiarato il presidente della Provincia di Salerno, Antonio Iannone – circa la carenza di legittimazione attiva dei ricorrenti. Pertanto, secondo quanto previsto dall’articolo 53 del Tuel, il Consiglio provinciale e gli altri organi di governo rimarranno in carica fino alle prossime elezioni». «In politica – afferma il capogruppo FdI, Franco Annunziata – è necessario agire secondo avvedutezza, coerenza e, soprattutto, rispetto delle Istituzioni. Chiedo ora ai consiglieri provinciali del Pd quale strada intendono intraprendere il loro partito per situazioni analoghe e a loro vicine?».

 

16 maggio 2013