Il Comune di Camerota riconquista il “suo” Castello - Le Cronache
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Il Comune di Camerota riconquista il “suo” Castello

Il Comune di Camerota riconquista il “suo” Castello

di Erika Noschese

Il Castello è di proprietà del Comune di Camerota. Lo ha stabilito la V sezione del Consiglio di Stato di Roma, cui il Comune di Camerota si era rivolto dopo che il Tar di Salerno aveva ritenuto di accogliere la sospensiva proposta dalla Fim srl, società aggiudicataria del bene nell’ambito della procedura esecutiva immobiliare. «Le ragioni che hanno indotto il Comune di Camerota ad esercitare il diritto di prelazione sono – innanzitutto – esposte nella “proposta motivata di prelazione” all’amministrazione dei beni culturali, sulla cui base quest’ultima ha rinunciato alla prelazione a sé spettante, rispettivamente ai sensi dei commi 2 e 3 dell’art. 62 del codice dei beni culturali», si legge nella sentenza del Consiglio di Stato, la cui camera di consiglio si è riunita lo scorso 6 febbraio. Dopo un’accorata discussione tenuta dall’avvocato Marco Sansone per il Comune di Camerota e dagli avvocati Vitale e Messina per la Fim Srl, ieri è stata depositata l’ordinanza da parte del Supremo Organo di Giustizia Amministrativa. Il Consiglio di Stato ha inoltre aggiunto che he “non è possibile formulare una prognosi favorevole sull’esito del ricorso” e che “ai fini cautelari sono inoltre prevalenti le esigenze del Comune di Camerota di attribuire al bene vincolato la destinazione dalla stessa amministrazione prevista negli atti con cui ha esercitato la prelazione”, condannando finanche alla spese la medesima Fim. La questione – dunque – sarà definitivamente decisa dinanzi al Tar Salerno nel mese di giugno ma il Consiglio di Stato sembra essere stato abbastanza chiaro: il Palazzo Marchesale sarà del Comune di Camerota. «Ho sempre avuto fiducia nel lavoro dei nostri uffici e dei legali – dichiara Mario Salvatore Scarpitta, sindaco di Camerota – Ringrazio l’avvocato Marco Sansone per la sua professionalità e la sua umanità. Ieri mattina è arrivato in udienza, sino a Roma, con la febbre alta pur di non mancare a questo appuntamento storico e nonostante questo la sua arringa è stata determinante. Il lavoro svolto ha portato i frutti sperati. I cittadini di Camerota si riprendono un bene di un’importanza storica e culturale inequiparabile. Questa è l’ennesima dimostrazione di chi mentiva e di chi aveva sostenuto che la procedura era inesatta. Questo servirà al popolo come monito, per capire chi infanga l’amministrazione e chi continua con raggiri e illazioni a giocare con la buona fede delle persone. Ennesimo trionfo della verità. Smentiamo con i fatti tutte le bugie e le chiacchiere». «Dopo questa grande soddisfazione possiamo già immaginare cosa potrà contenere il palazzo marchesale di Marina di Camerota, uno dei simboli del nostro paese – aggiunge l’assessore alla Cultura e al Turismo Teresa Esposito – Tra le tante cose, sicuramente, verranno riservate delle stanze da adibire a museo archeologico per far sì che i reperti delle nostre grotte preistoriche siano esposti. Stiamo già a lavoro per questo, facendo voti alle varie università. Sono sicura che le varie destinazioni culturali e turistiche delle ali del castello porteranno al nostro territorio una spinta economica. Questa vittoria è la conferma che la strada che abbiamo tracciato è quella giusta».