I sindacati pro Crescent: «Si riprendano i lavori» - Le Cronache
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I sindacati pro Crescent: «Si riprendano i lavori»

I sindacati pro Crescent: «Si riprendano i lavori»

di Andrea Pellegrino

«Si riprendano i lavori». I sindacati sono tutti con il Crescent. In poche ore Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil sono scesi in campo a sostegno dell’opera pubblica (attualmente sequestrata dalla Procura della Repubblica) di Santa Teresa. «C’è un allarme per i dipendenti», fanno sapere contestando, così, chi come il comitato No Crescent e Italia Nostra sostengono che l’unica via d’uscita, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, sia l’abbattimento dell’ecomostro privato. Da contraltare Ciancio – segretario regionale della Fenail Uil – inaugura il suo «Si Crescent», mentre Adinolfi della Fillea Cgil, vorrebbe lo sblocco dei lavori per garantire «occupazione – dice – agli oltre 150 operai del cantiere che, attualmente, si trovano senza stipendio e senza la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali», ed infine De Blasio (Filca Cisl) che chiede addirittura ai parlamentari salernitani «una nuova legge sul sistema dei controlli e dei vincoli paesaggistici». Un appello quello della Cgil che ha annunciato «iniziative di sensibilizzazione nei prossimi giorni», e quello della Uil che vorrebbe aprire il confronto «senza strumentalizzazioni o interessi di parte» anche sulla realizzazione dei box di Piazza Cavour ma ribadendo forte e chiaro di essere «contro l’abbattimento o il sequestro prolungato del Crescent». Ancora la Filca Cisl che attraverso il segretario provinciale Fernando De Blasio chiede che «la magistratura faccia chiarezza in tempi rapidi sulla vicenda del Crescent che, per il momento, ha prodotto due vittime: la trasformazione del territorio ed i lavoratori dell’azienda rimasti senza reddito e senza ammortizzatori sociali. Le procedure giudiziarie, tra l’altro, stanno anche avendo un effetto sulla capacità di attirare investimenti privati in tutto il territorio della Provincia di Salerno». Ma non solo: De Blasio ha ricordato che «nelle scorse settimane, la Cisl di Salerno, nel corso del suo Consiglio Generale, ha fatto appello a tutti i parlamentari del salernitano al fine di farsi promotori di una iniziativa legislativa per cambiare l’attuale sistema di controlli e di vincoli di natura paesaggistica». Ma ieri è stato anche il giorno del verdetto di Michele Buonomo, segretario regionale di Legambiente che nel ricordare la sua «storica contrarietà all’edificio Crescent», oggi resta cauto anche all’indomani «delle scelte che ha fatto nel corso degli anni la città di Salerno attraverso il voto». Insomma si scaldano i motori in vista dell’udienza di Riesame sul dissequestro del Crescent fissata per il 20 gennaio ma soprattutto all’indomani di una sempre più complessa vicenda amministrativa che potrebbe riportare all’avvio dei lavori, dopo la pronuncia del Consiglio di Stato che ha annullato le autorizzazioni paesaggistiche rilanciate dal Comune per la costruzione della mezza luna di Bofill. Sembra, infatti, che l’incontro con il Soprintendente Gennaro Miccio al Comune di Salerno non sia andato come previsto. Lo stesso Soprintendente pare abbia espresso le sue perplessità in merito alla procedura da seguire, o peggio ancora dal nuovo iter da istruire nel caso in cui si dovesse ritornare – come sembra – all’anno zero per il Pua completo di Santa Teresa. Ieri mattina, inoltre, il primo cittadino, all’indomani appunto del vertice con il Soprintendente Miccio, avrebbe convocato l’assessore Mimmo De Maio, i dirigenti del settore urbanistico Davide Pelosio e Bianca De Roberto ed il dirigente del settore legale Aniello Di Mauro. Da superare per ora c’è il Riesame del 20 gennaio ed a quanto pare la principale tesi difensiva si baserebbe proprio sull’aspetto paesaggistico. Ultima curiosità dell’intensa giornata a Palazzo di Città: dopo 15 giorni dalla pronuncia dei giudici di Palazzo Spada, il sindaco De Luca ha deciso di pubblicare sul sito web del Comune di Salerno l’intera sentenza. Un modo – spiega De Luca – «per far comprendere che il giudizio di merito dell’organo di giustizia amministrativa istituzionalmente competente sgombra finalmente il campo da ogni infondato elemento di preoccupazione ed ogni possibile strumentalizzazione inerenti l’operato del Comune di Salerno. Nelle prossime settimane, accogliendo l’indicazione in tal senso pervenuto dal Consiglio di Stato, saremo impegnati con le altre istituzioni competenti per dare completa soluzione anche alle osservazioni in materia paesaggistica».