I nodi di De Luca, da giunta a legge Severino - Le Cronache
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I nodi di De Luca, da giunta a legge Severino

I nodi di De Luca, da giunta a legge Severino

La nuova giunta da fare in tempi stretti, la mannaia della legge Severino da affrontare, la proclamazione degli eletti che potrebbe tardare di qualche giorno. Dopo il brindisi alla Mostra d’Oltremare di ieri, il tempo dei festeggiamenti per Vincenzo De Luca è già finito. Tanti gli impegni che attendono al varco il neo governatore della Campania. Prima tappa la formazione della giunta che dovrà essere pronta al più presto, prima che scatti l’eventuale sospensione per effetto della Severino. Fondamentale sarà la scelta del vice presidente a cui De Luca, una volta sospeso, affiderà le redini della giunta. Sarà una figura di alto profilo – ha promesso l’ex sindaco di Salerno -. “Un vice presidente che vi farà sognare” ha detto ieri non senza un pizzico di enfasi. Potrebbe essere Assunta Tartaglione, avvocato e segretario regionale del partito vicina a Renzi. O Raimondo Pasquino, ex rettore a Salerno e presidente del Consiglio comunale di Napoli. Se invece la scelta cadesse su un fedelissimo in prima fila ecco Fulvio Bonavitacola, avvocato amministrativista e deputato Pd. Di questo ieri De Luca ha parlato direttamente con Renzi nell’incontro avuto a Palazzo Chigi. A De Luca il premier ha annunciato quello che poi ha ribadito oggi in pubblico, e cioè che difficilmente il Parlamento verrà incontro alla sua richiesta di un intervento per modificare la Legge Severino. Cosa che anche oggi il premier Renzi ha smentito parlando alla Repubblica delle Idee: “Il tempo delle leggi ad personam è finito. Noi non le facciamo” ha detto il premier sgombrando il campo da ogni dubbio. Concetto ribadito anche a Genova: “Andare oggi a modificare la legge Severino – ha spiegato – sarebbe una legge ad personam”. Per poi aggiungere “c’è una contraddizione della quale il Pd deve farsi carico”. Cosi’ come il premier ha tenuto ad allontanare ogni sospetto su possibili favori nel seguire la procedura prevista dalla Severino. Magari temporeggiando, come ha insinuato qualcuno nei giorni scorsi. “Non ci sarà nessun favoritismo” ha detto, aggiungendo che “servono regole più chiare e semplici”. Non solo dei no. Da Renzi De Luca ha incassato anche un assist nello scontro con il presidente dell’Antimafia Rosy Bindi: “Vincenzo De Luca – ha sottolineato – non ha nulla a che fare con mafia e camorra. Va detto. Come per il sindaco Luigi de Magistris si tratta di abuso di ufficio”. Per poi aggiungere: “De Luca ha sempre combattuto la camorra”. Proprio sulla polemica tra De Luca e Bindi si è soffermato il premier: “Tra Bindi e De Luca si sono viste scene tecnicamente parlando imbarazzanti, si son detti di tutto”. Al di la’ di tutto resta l’investitura di Renzi che vede nella Campania la regione della svolta anche in chiave nazionale. “Se falliamo al Sud è colpa solo del Pd ecco perchè la svolta in Campania è cruciale”. Parole contestate dal governatore uscente Stefano Caldoro per il quale ”la svolta in Campania c’è già stata con 5 anni di buon governo. Oggi c’e’ solo il rischio di paralisi e di perdita di credibilità”.