I Musicastoria in Spasiba remember Tatiana Kirieva - Le Cronache
Spettacolo e Cultura Musica

I Musicastoria in Spasiba remember Tatiana Kirieva

I Musicastoria in Spasiba remember Tatiana Kirieva

 

X serata, stasera, all’Area Archeologica di Fratte, per la XXII edizione dei Concerti d’Estate di Villa Guariglia in Tour con l’abituale concerto “Spasiba” con la musica dei Musicastoria

I “MusicaStoria”, stasera, rinverdiranno i fasti della nostra tradizione in “Spasiba”, stavolta, inaspettatamente, in memoria di Tatiana Kirieva, anima dell’Orfanotrofio di Zhodino, e di questo forte legame, attraverso la musica, tra la Bielorussia e Salerno. S’intitola “Spasiba”, che in bielorusso significa “grazie”, il concerto i Musicastoria proporranno all’Area Archeologica di Fratte per raccogliere fondi in favore dei piccoli di Zhodino. Il connubio “Concerti d’estate di Villa Guariglia” e l’Associazione Salerno Accoglie, che da anni si adopera per i bambini bierlorussi sostenendo le accoglienze temporanee presso le famiglie salernitane, risale al 2010. Grazie alle donazioni del pubblico, alla disponibilità dei Musicastoria e dei tanti amici che hanno sostenuto il progetto, oggi nell’orfanotrofio di Zhodino è stata allestita una sala musicale intitolata a Paola Galdi, la salernitana docente di pianoforte e direttore di coro di voci bianche prematuramente scomparsa qualche anno fa, che ci riporta con la memoria all’Orfanotrofio Umberto I, “Il Serraglio”, in cui si è dato un mestiere ai tanti piccoli ospiti per immetterli nella vita. Sul palco dell’area etrusco-sannitica di Salerno saliranno Angelo Santucci (voce solista, percussioni), Fortuna Imparato (voce solista); Raffaella Coppola (danza, percussioni), Danilo Gloriante (violino, mandolino), Gaetano Troisi (flauto traverso), Ciro Marraffa (mandoloncello, chitarra battente), Francesco Granozi (chitarra classica, chitarra acustica) e Pietro Pisano (basso e zampogna). Un viaggio nel passato, che condurrà gli spettatori alla scoperta di tradizioni musicali che vengono da lontano, con l’incantamento delle note di un tempo ottenute  col ruvido delle pelli delle tammorre, con la durezza delle chitarre battenti, dei violini e dei flauti  nacchere, percussioni, ingranaggi e scatole magiche.  Musica e solidarietà, attraverso quella forza e il richiamo irresistibile verso la Madre Terra ascoltando il canto e la musica delle tammurriate e osservando il ritmo della danza che nasce dalla gestualità contadina nel lavoro dei campi, come il movimento del setaccio del grano da cui deriva uno dei gesti tipici “do ball’ ngopp ‘o tambur”. Andando, così  alle origini delle tradizioni che si perdono in una storia dalle valenze magico-religiose attraverso la gestualità di Fortuna Imparato, che trasformerà la sua postura a seconda del messaggio da trasmettere: corteggiamento, combattimento e danza di stile “ludico”, in una vera e propria invasione di suoni, ritmi, canti e danze, per scacciare via i demoni che quotidianamente ci tormentano, un insieme di canti sospesi tra eros e poesia, devozione ed ebbrezza, una girandola di melodie vivificatrici per risvegliare i sensi assopiti, la bellezza nascosta, l’emozione dimenticata.