I mosaici della Proto al Tempio di Pomona - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

I mosaici della Proto al Tempio di Pomona

Negli ampi spazi del “Tempio di Pomona” di fianco alla Cattedrale di Salerno espone i suoi splendidi mosaici Simona Proto. L’arte del mosaico di per se è una tecnica decorativa estremamente complessa ed impegnativa, non a caso nei secoli addietro essa venivascelta quale metodo rappresentativo per le sue estrinseche capacità
funzionali ed arredative. Difatti il mosaico impreziosiva in particolare
gli ambienti patrizi facendo sfoggia della sua lucente bellezza sia sui
pavimenti che sulle pareti. Ed è proprio su queste ultime che, attraverso i romani e successivamente nel medioevo vennero a crearsi autentiche gemme d’arte.Oggi
il mosaico viene eseguito con le stesse tecniche antiche anche se nella
strutturazione vengono usati collanti e “finali” che rendono più
scenici gli stessi. Ma nonostante ciò essi mantengono invariata la loro laboriosa realizzazione che può avvenire in “maniera diretta o indiretta”.Simona
Proto è una artista di origine amalfitana che, se pur molto giovane, si
è avvicinata alla tecnica del mosaico attraverso l’analisi del
restauro. Non a caso i suoi studi universitari si sono basati sulla
piena conoscenza della “materia” permettendole di avvicinarsi alle opere
antiche innamorandosi delle stesse.Simona Proto parte dall’idea per raggiungere il risultato finale. La
sua creatività possiede l’essenza della freschezza in quanto le
tessere, i vetri, le pietre dure sono tagliate ed incastonate secondo un
concetto di tempo e condizione espressiva che fanno dell’artista un
genio nel proprio “campo”. Essendosi trasferita per scelta di vita a
Salerno, l’artista appena ventiseienne, ha iniziato ad avvicinarsi alla
storia della città cercando di cogliere gli aspetti tradizionali e
folcloristici della collettività nel corso dei secoli fino ai giorni
nostri. Tanto è che, la mostra inaugurata il 19 settembre nel Tempio di
Pomone in occasione della festa Patronale di San Matteo è un inno alla
fede e un omaggio alla tradizione. In alcune opere, ella si sofferma
sul Santo come sui processionanti creando nel primo una solitudine
mistica, una sorta di effetto contemplativo, mentre in altri raffigura i
fedeli in processione risaltando l’elemento aggregativo e pulsante
della gente che, compostamente percorre l’itinerario che dalla
Cattedrale si srotola secondo “protocollo” per le vie cittadine del
centro storico.Simona Proto, in maniera certosina e nel rispetto
delle vecchie tradizioni artistiche, provvede alla accurata scelta dei
materiali, al taglio delle tessere, all’allettamento sulla malta delle
stesse seguendo riti e prassi ben lontane dalla sua giovane età . La
tecnica usata è quella della “presa diretta” la quale permette tempi
lunghi di lavorazione e la correzione di eventuali errori. Si comincia
scegliendo il disegno del mosaico da voler realizzare, si esegue il
reticolo e si procede al taglio dei materiali, mediante l’uso di
strumenti specifici quali martellina e tagliolo. Tale lavoro richiede oltre che ore di lavoro, costante applicazione e cura dei tempi.  Come
afferma orgogliosa la giovane Simona Proto: – “all’arte del mosaico mi
sono avvicinata a poco alla volta, fin da bambina sono stata attratta
dai lavori a “composizione coloristica” frutto dei più svariati
materiali. In virtù di tale passione, mi sono data allo studio del
restauro dove ho potuto capire ed apprendere le varie tecniche. Questo
“lavoro” è inutile ripeterlo, richiede costanza, precisione e senso
della prospettiva per non rendere piatto il risultato finale. Tutte le
fasi della lavorazione avvengono rigorosamente a mano, ed è per questo
che “esso” può definirsi artigianato artistico per eccellenza. Un modo
di intendere una forma d’arte autonoma che oggi ha finito per trovare
una sua dimensione nel design esprimendo un proprio linguaggio ed una
propria espressione”-. Simona Proto ha conseguito la laurea in
Archeologia e Storia dell’Arte presso l’università di Napoli Federico
II, iscrivendosi successivamente al corso di “diagnostica e restauro per
i Beni Culturali dell’Istituto Suor Orsola Benincasa. Nonostante la
giovane età , ha allestito altre personali partecipando pure a rassegne
estere in particolare in Francia.La “Mostra musiva in onore di
Matteo” è stata curata dal Dott. Enzo Colavolpe e dal Prof. Gennaro
Iovino e durerà al Tempio di Pomone fino al 7 ottobre.