I lavoratori dei Consorzi marciano su Roma - Le Cronache
Attualità

I lavoratori dei Consorzi marciano su Roma

I lavoratori dei Consorzi marciano su Roma

di Francesco Carriero

Con lo sciopero proclamato per venerdì dagli operatori ambientali, c’è il rischio di veder tornare la spazzatura per le strade. La fine dell’emergenza rifiuti rimane ancora un miraggio. Venerdì infatti i lavoratori dei Consorzi di Bacino dell’intera regione, faranno sentire tutto il loro disagio alle porte dei palazzi romani del Governo. L’importante manifestazione, che avrà il suo epilogo sotto la presidenza del Consiglio dei Ministri, sarà preceduta a Salerno, giovedì, da un assemblea presso la sede della Cgil Funzione Pubblica, delle sigle Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Fiadel Ugl Ambiente. Scopo dell’incontrò, sarà quello di sviscerare ed approfondire le cause dell’attuale situazione. Se infatti, con la pubblicazione sul Burc della legge regionale 4 del 2014 di riordino del ciclo dei rifiuti, i lavoratori pensavano di aver ottenuto, grazie anche alla loro mobilitazione, un primo grande risultato verso la riorganizzazione del sistema di gestione dei rifiuti, grazie al quale il territorio regionale sarebbe uscito dall’emergenza e garantire la piena occupazione all’interno dei Consorzi, in realtà dal Governo nazionale ben poche azioni concrete sono arrivate per aiutare l’applicazione di tale provvedimento. A tal proposito i sindacati sostengono già da diverso tempo che la soluzione della vertenza legata ai lavoratori del Consorzio starebbe proprio nella stabilizzazione degli stessi operatori all’interno delle strutture comunali di gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti. per ottenere tale risultato, la nuova legge regionale, ha detta dei sindacati, è lo strumento idoneo. Ha creare però perplessità sono i tempi di passaggio alla gestione comunale. Proprio per questo da Palazzo Santa Lucia è partita la proposta di un progetto di rimpiego e riqualificazione professionale, per queste maestranze, sostenuto dal Governo. Ad oggi però, da Roma nulla si è mosso e per questo i lavoratori hanno deciso di tornare in piazza per manifestare il loro disappunto e per chiedere che il governo riapra il confronto nazionale sul piano di accompagnamento dei lavoratori dei Consorzi in attesa della stabilizzazione e il pagamento delle spettanze arretrate; l’avvio di un tavolo tecnico interistituzionale, con le associazioni dei Comuni campani, per definire tempi e modalità per la definitiva stabilizzazione dei lavoratori nelle nuove gestioni. Lo sciopero di venerdì vuole anche fungere da stimolo per il presidente Caldoro e l’assessore regionale all’Ambiente Romano affinché continuino l’opera di “pressing” sul Governo, per riaprire il dibattito ed ottenere il finanziamento per il piano di risoluzione della vertenza, presentato a Roma lo scorso novembre.