I finanzieri tornano alla Sma. I giornalisti di Fanpage dai pm - Le Cronache
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I finanzieri tornano alla Sma. I giornalisti di Fanpage dai pm

I finanzieri tornano alla Sma. I giornalisti di Fanpage dai pm

di Andrea Pellegrino

La Finanza irrompe negli uffici della Sma. Prosegue il lavoro degli inquirenti per far luce sul giro di affari che interessa il settore dei rifiuti della Campania. Gli uomini del nucleo di polizia economico-finanziaria, guidati dal comandante Giovanni Salerno, si sono recati presso le stanze della partecipata della Regione Campania al fine di cercare e raccogliere la documentazione inerente al doppio filone di inchiesta che riguarda, appunto, la Sma. Il primo – nel quale si configura il reato di peculato e che vede quattro dipendenti sotto inchiesta – è quello relativo all’utilizzo delle carte di credito aziendali e alle spese ammontanti a circa 200mila euro e senza alcuna giustificazione, nonchè carte carburanti utilizzati da dirigenti e vertici della società. Una circostanza che si intreccia anche con una denuncia del furto di alcuni documenti, inoltrata mesi fa, e che potrebbe essere collegata a questa inchiesta. Un filone questo partito dopo le denunce presentate da Fausto Morrone, ex responsabile dell’anticorruzione della Sma e già consigliere comunale e segretario provinciale della Cgil di Salerno. Ad acquisire gli atti sarebbero stati gli stessi finanziari, incaricati lo scorso anno dall’Anac di seguire le denunce di Morrone. Ora sarebbero stati invece inviati dalla Procura della Repubblica di Napoli. I finanzieri hanno anche raccolto gli atti relativi alle gare d’appalto per il trasferimento dei fanghi, che rappresenta il fulcro dell’indagine avviata poche settimane fa a cui si accompagna l’inchiesta giornalistica portata avanti da Fanpage. Il direttore Francesco Piccinini e il giornalista che ha lavorato sul caso poi ribattezzato “Bloody money”, Sacha Biazzo, hanno avuto modo di chiarire ai pm in che tempi e in che termini si è svolto il loro lavoro giornalistico che ha visto, come sua parte integrante, la presenza di Nunzio Perrella, ex boss coinvolto proprio nel traffico di rifiuti. «Il mio rapporto con Perrella è simbiotico, lavoriamo insieme da tre mesi 24 ore su 24. Non prende decisioni autonome, ma condividiamo tutto il processo decisionale, in realtà Perrella non agisce in autonomia ma seguendo le mie indicazioni precedentemente concordate con Piccinini» – ha confermato Biazzo agli inquirenti, spiegando anche il modus operandi. Per quanto riguarda l’appalto sulle ecoballe – che coinvolge Roberto De Luca, figlio del presidente della Regione, immortalato in un video durante un incontro con Nunzio Perrella per discutere proprio dell’appalto per lo smaltimento delle ecoballe – Biazzo fa riferimento al contatto con Salvatore Porro, «ex dirigente del comune di Napoli, che sostiene di essere in ottimi rapporti con il consuocero di De Luca, presidente della Regione Campania, e con lo stesso Passariello. Il Porro si è occupato di far ottenere a Nunzio un incontro con Roberto De Luca». Intanto questa mattina Passariello dirà la sua. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia ha infatti convocato una conferenza stampa.