I favolosi anni ‘60 di Salerno - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

I favolosi anni ‘60 di Salerno

I favolosi anni ‘60 di Salerno

Suonavano la musica dei Beatles o cantavano le canzoni di Bruno Martino, Fred Bongusto e Peppino di Capri nel periodo dei “favolosi anni ’60”. Stiamo parlando di dodici artisti salernitani che in quegli anni suonavano nei gruppi musicali più in voga come “Gli Astrali”, “I Brummel’s”, i “Sinners” i “G Man” o in giro per il mondo: in grandi alberghi o sulle navi da crociera. Si sono ritrovati venerdì sera, nel salone del Club Velico Salernitano, per una rimpatriata goliardica durante la quale, con un po’ di nostalgia, hanno raccontato i loro ricordi e le loro emozioni di quegli anni. Alcuni sono arrivati anche da lontano, come il pianista Carlo Argenziano che è venuto da Atene dove vive, o come il cantante e chitarrista Michele Avagliano, venuto dalla Francia. Da Milano invece sono arrivati il chitarrista Ottavio D’Incecco, e Berardo Russo, fratello di Alfonso Russo, in arte Tony Rossi, scomparso l’anno scorso. Da Brindisi è arrivato invece il batterista Fulvio Forleo. Alla serata hanno partecipato anche gli altri artisti salernitani: il batterista Matteo Macera; il sassofonista Tonino Fiorillo, il batterista Andrea Zolferino; il bassista Germano Cosenza; il sassofonista Giulio Trimarco e il tastierista Enzo Bevilacqua. Ritrovatisi grazie a Ottavio D’Incecco che li ha cercati su skype e su facebook, tra abbracci, sorrisi, pacche sulle spalle e qualche simpatico sfottò, hanno bevuto un caffè insieme raccontando le loro storie. Il chitarrista Romano Landolfi, con il suo gruppo, negli anni ’60, ha suonato nei più famosi locali della Costiera Amalfitana: «Ho suonato anche alla “Buca di Bacco e all’Africana». Landolfi è stato in America, Medio Oriente, Germania: «Ho girato tutta l’America e sono stato, dal 1984 al 2011, al “Walt Disney World” in Florida». Lì Landolfi, oltre a suonare e cantare in varie lingue, dirigeva una grande orchestra, composta da circa sessanta musicisti, che proponeva concerti di musica classica e lirica. Ha accompagnato alla chitarra anche alcuni cantanti italiani: «Ho suonato la chitarra elettrica con Peppino Gagliardi, Mario Merola, Gloriana, Pino Mauro e Mario Abate». Ottavio D’Incecco, che vive a Milano, ha imparato a suonare la chitarra proprio con Romano Landolfi, poi ha suonato in diversi gruppi: «Per parecchi anni ho suonato nei “Sinners” di Carmine De Rosa. Nel 1962 ho avuto la fortuna di suonare nella seconda orchestra che precedeva quella che accompagnava Lelio Luttazzi e Mina al Sea Garden. Ho suonato anche con Mino Reitano e Luciano Rondinella». D’Incecco sta pensando di organizzare un grande concerto con tutti i musicisti di quegli anni: «Se ci riesco vorrei organizzarlo per la prossima edizione di “Salernitani Doc”». Il pianista Carlo Argenziano ha iniziato a suonare in un complesso nato nel 1958: «Lo fondò un batterista di Trento con il quale suonavo nei locali del Nord Italia. Poi tornai a Salerno dove conobbi il batterista Franco Scelzo che mi presentò il cantante Alfonso Russo (Tony Rossi) e il bassista Salvatore Cinque: con loro, insieme a Renato Giordano, fondammo i Brummel’s. Si unì al gruppo anche un sassofonista molto bravo, Vincenzo Senatore: facemmo delle tournee nel Nord Italia. Sono stato poi per circa venti mesi in Germania con Romano Landolfi e a Parigi con i “The Sounds” con i quali ho prodotto due long play. Quando Alfonso Russo fondò la band “Tony Rossi e la sua Orchestra” tornai a Salerno. Con loro abbiamo suonato in Medio Oriente dove proponevamo un repertorio composto da brani ballabili». Argenziano, che lo scorso anno ha ricevuto il premio di “Salernitano Doc”, durante la ormai tradizionale manifestazione organizzata dal vulcanico Massimo Staglioli, si è sposato ad Atene dove vive da 45 anni. «Ho scritto anche una autobiografia corredata da un cd che sarà pubblicata a breve». Il contrabbassista Germano Cosenza, suonava nel famoso gruppo degli “Astrali” fondato da Guido Cataldo che negli anni ’60 e ’70 ebbe un grande successo esibendosi nei maggiori locali italiani: «Con loro ho suonato in tutti i locali della Costiera Amalfitana, dalla Fregata alla Buca di Bacco” ed anche in quella cilentana alla “Taverna dei Monaci” ad Agropoli e al “Lanternone” di Palinuro. Suono ancora per hobby. Ogni brano, ogni canzone è legata ai luoghi, alle persone, agli amici di quel tempo». Anche Michele Avagliano cantante, chitarrista e bassista ha cominciato a suonare la chitarra con gli “Astrali”. Poi è entrato a far parte del gruppo dei “Brummel’s” con Enrico Parrilli, fino a quando ha cominciato a suonare nei Club Méditerranée, nei grandi Hotel e per trent’anni sulle navi da crociera francesi e americane:”55 anni di carriera durante i quali ho vissuto grandi emozioni! Naturalmente, Avagliano, che continua a suonare in Francia dove vive, ha raccontato di quando suonava in Costiera Amalfitana: «Al “Capodorso”, alla “Torre Normanna”, all’Hotel Luna, all’Africana e alla “Buca di Bacco” di Positano». Ex batterista degli “Astrali” è stato Matteo Macera: «Sono stato anche all’estero per oltre cinque anni. Ho suonato con le Big Bands americane, nell’orchestra dello spettacolo “Holiday on Ice”, in quella del “Circo di Stato di Mosca” , in quella del “Circo di Berlino” e in quella del “Circo Americano”. Ho accompagnato a Napoli i più grandi cantanti degli anni ‘70 e ‘80 tra i quali Nino Fidenco, Peppino Gagliardi e tanti altri. Ho concluso la mia carriera con “Gli Showman” di Mario Musella». Macera, che ogni tanto suona con il fratello, il sassofonista Leo, ha anche lavorato in “Radio Diffusione Campania”: «Collaborava con me il giovane Tommaso D’Angelo». Poi, nel 1986, ha rilevato “Radio Tris Salerno” dove per circa venti anni ha proposto la migliore musica del momento. Anche il batterista Andrea Zolferino ha fatto parte degli “Astrali”: «Sono stato uno dei più anziani del gruppo anche se dovendo lavorare alla “Sometra”, l’azienda di trasporti pubblici salernitana, non potevo partecipare a tutte le prove. Sono stato con Romano Landolfi in Germania. Ho suonato con Bebè Carotenuto, Gimmy Caravano e con Franco Maddaluno col quale fondammo “I Cinque del Sud” con Enzo Magliano, Rosario Bonavoglia e il dottor Cioffi: suonammo anche alla “Buca di Bacco” a Positano». Tonino Fiorillo, ex allievo dell’Orfanatrofio Umberto I, suona da quando aveva 11 anni: «Ho suonato nelle bande, nei circhi equestri e con il gruppo dei “Brummel’s. Ho suonato con il sax anche in Germania, Libano e Lussemburgo e all’Africana dove venivano Agnelli e Jacqueline Kennedy ai quali piaceva molto la nostra canzone “Abat-Jour” cantata da Tony Rossi». Adesso suona le tastiere: «Fino a cinque anni fa facevo piano bar all’Hotel Baia». Il batterista pugliese Fulvio Forleo, che lavora nel settore farmaceutico, ha iniziato a suonare per passione, da autodidatta. «Durante una tournée musicale, nel 1968, ho conosciuto Tony Rossi e sono entrato a far parte del suo gruppo nel quale sono stato per parecchi anni. Suonavamo i brani classici americani e quelli dei Beatles nelle sale di grandi alberghi internazionali come l’Hilton e lo Sheraton, prevalentemente del Medio Oriente. Abbiamo suonato anche in Costiera a Maiori e all’Hotel Luna di Amalfi. Tony è stato per me come un fratello, sono qui per ricordarlo con affetto». Il fratello di Tony Rossi, Berardo Russo, ha raccontato che Tony Rossi ha partecipato negli anni ’60, per tre anni consecutivi, a “Un Disco per l’estate”, una manifestazione canora radiotelevisiva che era un po’ l’equivalente estivo del “Festival di Sanremo”. Tutti i musicisti salernitani hanno conosciuto nel suo negozio di strumenti musicali, che stava in Via Francesco Manzo, Giulio Trimarco:  «Ho fornito gli strumenti a tutti questi giovanotti», ha raccontato sorridendo Trimarco, che suona il sax: «Ho iniziato lo studio del clarinetto con il maestro Savo del Conservatorio di Salerno, poi sono passato al sax contralto. Con il mio amico Vittorio Perillo abbiamo fondato, negli anni ’80, il duo degli “Ever Green”. Presente anche Enzo Bevilacqua, tastierista di Pino Mauro e Gloriana: «Ho fatto parte dell’orchestra che suonava alla Rai in occasione del programma musicale dedicato alla canzone napoletana “Napoli prima e dopo”. Con il gruppo “Salerno Cinque” siamo stati in giro per il mondo, accompagnando Tullio De Piscopo, Marcella Bella, Al Bano e Romina Power. Abbiamo suonato anche allo stadio Madison Square Garden di New York». Tutti si sono dati appuntamento al prossimo anno con l’impegno di far partecipare anche i tanti altri artisti salernitani che hanno fatto la storia della musica a Salerno. Aniello Palumbo