I 120 opererai ora sperano negli ammortizzatori sociali - Le Cronache
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I 120 opererai ora sperano negli ammortizzatori sociali

I 120 opererai ora sperano negli ammortizzatori sociali

di Brigida Vicinanza

Ora i 120 operai delle Fonderie Pisano si aggrappano all’ultimo filo che tiene in vita il loro lavoro. La delocalizzazione e il sito individuato per l’opificio ora a Fratte, potrebbe almeno attivare gli ammortizzatori sociali che permetterebbero di vivere in maniera tranquilla questo periodo. Dopo le lettere dell’avvio alla procedura di mobilità da parte dei Pisano infatti, gli operai hanno visto davanti ai loro occhi “la fine”. Ovvero il preludio di un licenziamento. Da qui, la protesta dei lavoratori, che da giorni oramai hanno occupato lo stabilimento sotto sequestro di via Dei Greci, in presidio, per far sentire la loro voce e per cercare di attirare l’attenzione delle Istituzioni, che secondo loro, sono in parte colpevoli. I 120 operai insieme ai sindacati, hanno convinto la famiglia Pisano infatti a partecipare al Tavolo ministeriale a Roma di ieri, perchè poteva essere l’ultima chance: “Pisano non può decidere di non decidere”, questa la frase che oramai era nell’aria da giorni. Una piccola luce ora si è accesa, dopo l’incontro di ieri: “E’ stato presentanto il progetto, il sito per la delocalizzazione nonostante siamo consapevoli che magari il sindaco di Campagna possa non rilasciare l’autorizzazione, ma sappiamo anche che l’azienda nuova sarà completamente diversa da questa di Fratte e non si possono chiudere le porte in faccia a prescindere”, ha sottolineato Francesca D’Elia della Fiom, che ha continuato: “Abbiamo però potuto constatare che con l’aiuto della Regione Campania ora la proprietà è pronta a fare un passo indietro sulla procedura di mobilità per gli operai. Con la delocalizzazione possiamo sperare di attivare una cassa integrazione in deroga”. Intanto oggi ci sarà una conferenza e un incontro in Fonderia tra le maestranze, alla presenza del segretario nazionale della Fiom Maurizio Marcelli, il segretario regionale Andrea Amendola, Anselmo Botte e la stessa Francesca D’Elia, che seguono la vertenza da sempre. La delocalizzazione è comunque legata alla riapertura della fabbrica di Fratte, in quanto i Pisano hanno perso clienti e commesse in tutto questo tempo. Quindi si attende che la Magistratura possa fare dei passi in avanti o indietro. E a questo punto si attendono anche risposte da parte del Comune di Campagna. Tutti sperano che questo “incubo” possa quindi finire nel migliore dei modi.