Gipo Viani, la leggenda granata - Le Cronache
Salernitana

Gipo Viani, la leggenda granata

Gipo Viani, la leggenda granata

Gipo d’Italia. Una leggenda che resterà impressa per sempre nei cuori dei tifosi granata. Un amarcord interessante quello promosso da Telecolore e dal gruppo social <centopercento granata>, rivissuto tra tantissimi tifosi granata in una sala conferenze del Mediterranea Hotel gremito. Quattro anni come allenatore granata per il grande Gipo Viani un tecnico che ha lasciato una scia importante nel suo percorso sulla panchina della squadra granata. Ed è stato l’allenatore più longevo visto che i quattro anni sono stati senza mai un esonero, Franco Esposito e Roberto Guerriero, i colleghi di Telecolore, che tanto si stanno adoperando per questo centenario della società granata con eventi eccezionali, hanno colto ancora una volta nel segno proprio per questa serata, al Mediterranea Hotel, per ricordare il precursore del Vianena, E con ospiti illustri a cominciare da Giampiero Ventura, ex tecnico della nazionale, Emanuele Calaiò, calciatore della Salernitana, Salvatore Avallone team manager della Salernitana oltre naturalmente al figlio del grande Gipo, Giorgio giunto a Salerno da Nervesa della Battaglia in provincia di Treviso con la moglie Cristina Malandra ed i figli Gherardo e Giuseppe. <Sono davvero emozionato – dice Giorgio – per questa accoglienza in una città che ha amato tanto mio padre nei suoi anni di aallenatorre della Salernitana>. Dunque si doveva parlare del Vianena, il sistema di gioco che Gipo attuò a Salerno e che portò anche a quella storica promozione in A oltre settant’anni fa che è stata rivissuta anche con la presenza dei figli di Valese, Sergio e Margiotta, Lorenzo. Ed è stato il figlio Giorgio che ha svelatop come nacque quel sistema di gioco. < Ricordo che papà si ritrovava ogni sera a cena nel ristorante di Salerno dove abitualmente pranzava e anche alla presenza di alcuni giornalisti cercava di elebaorare nuovi schemi. E una sera con degli stuzzicadenti mentre stavano consumando la cena elaborò quel sistema che prevedeva la figura del libero davanti al portiere dando vita ad un 1-3-4-2 che poi la squadra attuava in campo. Allora si faceva in quel modo e bisogna dire che i calciatori dell’epoca riuscirono a metabolizzare bene quegli schemi che prevedeva quel calciatore davanti al portiere (lo inventò proprio Viani) che dopo in fase di possesso della squadra si trasformava in attaccante>. Giampiero Ventura, ex ct della nazionale che ha allenato Calaiò quando era nel Napoli ha parlato di quel calcio d’altri tempi che nella stagione 1946-1947 portò in A la Salernitana proprio con Viani alla guida. <Un evento eccezionale ertamente per la città che anche per un solo anno risuscì a tagliare il traguardo della massima serie. Bisogna dire che ogni generazione ha il suo calcio. Forse i ritmi erano diversi ma certamente Viani ha portato quella innovazione storica che dopo settant’anni viene ancora ricordata. Giorgio Viani ricorda ancora. <ero un bambino ma quel ricordo di mio padre, quello che ha fatto nella vostra città rimarrà indelebile. Gli hanno voluto tutti molto bene>. Ed i figli di Margiotta e Valese hanno avuto belle parole per Viani che era sempre al centro delle attenzioni di questo grandi ex calciatori quando si confrontavano con i figli su quello che era quel tecnico che con il suo grande carisma aveva portato tante novità nella conduzione della Salernitana. Emanuele Calaiò ha aggiunto.<Il calcio è in continua evoluzione. Quel calcio per quei tempi era importante. E’ chiaro che oggi non ci sono più gli strumenti che usava Viani per far capire la sua tattica visto che si usano i video, c’è un tattico in ogni squadra che diventa davvero un punto di riferimento. Per quel che riguarda le gare del noistro tempo bisogna dire che oggi in ogni partita devi inventare qualcosa e soprattutto renderti conto degli avversari che hai di fronte>. C’erano anche con l’addetto stampa granata Gianluca Lambiase i ragazzi della Primavera con Alberto Mariani che hanno ascoltato ed anche visto i video di quei tempi nei quali c’era anche quella famosa gara con il grande Torino in cui la Salernitana cercò di arginare i granata piemontesi con ben sette difensori. Ma non andò bene perchè in Piemonte furono sconfitti per 7 a 11 ed a Salerno quel grande Torino vinse per 4 a 1. Anche sasà Avallone ha portato il suo contributo da ex calciatore. <Marcare a zona erano molto più bravi i calciatori di un tempo. Oggi si marca praticamente a uomo spesso i risultati non so no come tu li immagini>. Domanda anche per Ventura, vista la sua presenza a Salerno per questa bella manifestazione, su un suo futuro alla guida tecnica della Salernitana. Dice l’ex ct: <diciamo che qualche anno fa sono stato accostato alla squadra granata. Ma parliamo davvero di cose che non sono accadute e credo chee non accadranno. Almeno per il momento>. Caustica la rusposta dell’ex allenatore del Chievo ma visto che aveeva anche Calaiò al suo fianco un futuro con un’altra maglia granata (è stato al Torino per cinque anni) potrebbe non essere un’utopia. Staremo a vedere. Ma le emozioni per la bella serata al Mediterranea sono continuate con le testimonianze dei colleghi Esposito e Guerriero che hnno mostrato un video girato nel cimitero del Trevigiano dove riposa il grande Gipo Viani. Ed una sciarpa granata è stata messa sulla sua tomba a testimoniare il grande affetto che la città ma soprattutto la sua grande tifoseria (presente in massa al Mediterranea) ha avuto per una grande prona quale è stata settanta anni fa Gipo Viani. Sergio e Lorenzo, i figli di grandi calciatori quali sono stati per Salerno Antonio Valese e Vincenzo Margiotta hanno voluto ringraziare il grande Gipo attraverso il figlio Giorgio per quegli anni indimenticabili:<Grazie per quello che avete fatto in una città che era legata ed è legata, come allora, al calcio. Ma certamente le immagini di una Salerno in festa per la promozione in B con Gipo in panchina come ce la raccontavano i nostri genitori era eccezionale perchè questa città, allora come ora, è legata al calcio. La passione è uguale a quella degli anni del Vianema e a quel modulo che certamente fu innovativo settant’anni fa>.