“Giovi c’è”: prende il via l’associazione di protezione civile del rione collinare - Le Cronache
Attualità Salerno

“Giovi c’è”: prende il via l’associazione di protezione civile del rione collinare

“Giovi c’è”: prende il via l’associazione di protezione civile del rione collinare

Erika Noschese

“Giovi c’è”. E’ questo il nome della nuova associazione di protezione civile sorta sul rione collinare di Salerno, dopo l’ondata di furti che per mesi ha colpito il territorio. Nelle scorse ore, infatti, c’è stata la registrazione dell’Atto Costitutivo e dello Statuto, prima di dare ufficialmente il via alle attività tipiche di protezione civile, prima fra tutte il costante monitoraggio del territorio. Operazione, questa, già avvenuta nel corso dei vari furti che si sono susseguiti, a discapito di numerose abitazioni colpite dai malviventi tanto che è stato necessario dar vita ad un vero e proprio gruppo ronde che si passavano le informazioni attraverso gruppi whatsapp. Presidente dell’associazione Giovanni Vicinanza, responsabile – tra l’altro – proprio del gruppo ronde. Da lui, infatti, è partita tempo fa la richiesta di un contributo minimo per aiutare le ronde con i beni necessari quali la benzina per le automobili, torce e ogni sorta di strumento necessario a perlustrare il territorio nel tentativo di individuare i malviventi e consegnarli alle forze dell’ordine. «A partire da oggi, occorre precisare a tutti che Giovi ha acquisito consapevolezza dei propri mezzi. Da questo momento in poi, la nostra ritrovata presenza deve far comprendere che non ci stiamo più a recitare la parte del rione marginale, periferico della città. Noi apparteniamo a Salerno, chiediamo pari diritti e pari dignità», ha dichiarato il presidente della neo associazione di volontariato. Della medesima opinione anche il vice presidente, Augusto Parisi, che ha dichiarato: «Occorre abbandonare lo stupido clichè del “Giovi, se ce lo porti, lo trovi. A Giovi – aggiunge Parisi – c’è ogni cosa. Semmai, potremmo essere noi a portare qualcosa agli altri». Dopo la registrazione dell’associazione e le formalità burocratiche, il primo passo sarà la convocazione di un’assemblea pubblica per coinvolgere quante più persone possibili nel progetto. Dopodichè, al via una serie di iniziative volte a rendere concreto l’ambizioso oggetto sociale dell’associazione. Attualmente, circa 40 i soci fondatori di “Giovi c’è”, tra cui avvocati, operai, biologi, artisti, militari, liberi professionisti e così via. Dunque, un’associazione di volontariato che ha prettamente lo scopo di tutelare Giovi e giovesi. Numerose, infatti, sono state le polemiche circa la totale assenza dell’amministrazione comunale soprattutto nel periodo dei furti, con varie accuse e polemiche.