Giovani voci all' opera - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Giovani voci all’ opera

Giovani voci all’ opera

 

Successo per il primo appuntamento dei mercoledì musicali del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno che animeranno Santa Maria De Lama sino a fine giugno. Stasera alle ore 19,30 serata mozartiana dal titolo “Dove il diavolo ha la coda”

 Di OLGA CHIEFFI

 Si è affidata al dipartimento di canto il direttore del Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci” di Salerno, per lanciare il nuovo progetto di animazione del cuore storico della nostra città. Sono partiti con ottimo concorso di pubblico i Mercoledì Musicali, ospiti della chiesa di Santa Maria De Lama, gestita dal Touring Club. Per il concerto inaugurale il Conservatorio ha messo in campo le voci certamente più interessanti e adatte a proporre un eterogeneo repertorio che ha spaziato dal Gaetano Donizetti dell’ Elisir d’amore al Leo Bernstein di West Side Story, per scandire il “Tempo D’ Amore”. Primo personaggio a scendere nell’agone Maria Pia Garofalo una convincente Adina, fittaiuola tutta bollicine, che ha messo in mostra buona padronanza degli acuti e delle agilità, nell’aria di sortita “Benedette queste carte” avendo, poi con a fianco un Nemorino di tutto rispetto quale è Daniele Lettieri, di innata dolcezza melanconica, ha eseguito il duetto “Una parola o Adina…Che vuol dire cotesta suonata”, sciorinato dai due studenti con emissione musicalissima. Passo indietro con il celeberrimo duetto del Don Giovanni mozartiano “Là ci darem la mano” con Nicola Ciancio nei panni del libertino, il quale con voce mai debordante, ma adatta alla parte, fraseggio curato, dizione impeccabile, ha schizzato il lascivo duetto con Zerlina, una Carmen Bianco civettuola al punto giusto. Ed ecco la Suzel di Evelina Bruno, nel duetto delle ciliegie dall’Amico Fritz di Pietro Mascagni, nell’incontro con Fritz di Daniele Falcone, entrambi alla ricerca dei diversi colori che appartengono ai protagonisti di quest’opera, senza mai cedere alla tentazione di languori eccessivi. “Parigi o cara, noi lasceremo” è l’ultimo abbraccio di Violetta e Alfredo. Il duetto è stato affidato a Ding Gianjin, dalla voce eccessivamente vibratile e a Nicola Straniero, ruoli ancora in nuce per due ragazzi che si affacciano all’universo verdiano, in un atto in cui nel barlume di luce e di speranza, bussa con forza la morte. Con un po’ di ritardo per l’inesperienza del pianista Simone Matarazzo, non solo nel mettere a posto la cartella, purtroppo, fa il suo ingresso Lenny Bernstein, evocato da Daniele Lettieri, il quale con un coupe de theatre ha sapientemente tolto artisti e pubblico dall’imbarazzo del silenzio e dell’attesa, prima di eseguire magnificamente con Fortuna Imparato “Tonight” da West Side Story, due ruoli, quelli di Tony e Maria perfettamente calzanti ai due cantanti, che hanno dalla loro la morbidezza e il controllo di ogni suono. Il nostro conservatorio ha avuto sempre il culto dei controtenori. Ed ecco che sulla scena sono comparsi, per eseguire la Barcarolle di Jacques Offenbach da Les Contes d’ Hoffmann, Pasquale Auricchio e Li Yuang Long, voci sorprendenti, per dar corpo a Nicklaus e alla cortigiana Giulietta, i quali hanno centrato la cullante melodia. L’opera della giovinezza per eccellenza è Bohème e Maria Cenname e Nicola Straniero sono risultati buon esempio del canto nobile, con una Mimì misurata, aggraziata nell’interpretazione, in tutta l’estensione dal bel timbro di soprano lirico ed un romantico ed elegante Rodolfo per l’accurato fraseggio e la corretta musicalità in “Che gelida manina ” interpreta con sicura tecnica sino al temuto Do di petto, sostenuto con sicurezza. Applausi per tutti, con qualche pecca di troppo nel libretto di sala che non racchiude la corrispondenza tra arie ed esecutori, e appuntamento a stasera, alle ore 19,30 con una serata interamente mozartiana dal titolo “Dove il diavolo ha la coda”, che saluterà protagonisti Valeria Feola, Giulia Moscato, Marta De Marino, Giuseppina Bruno, Mariarosaria Catalano, con la pianoforte Lorena Oliva.

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