Giampiero Garofalo “Senza i cavalli, siamo niente” - Le Cronache
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Giampiero Garofalo “Senza i cavalli, siamo niente”

Giampiero Garofalo “Senza i cavalli, siamo niente”

Il giovane cavaliere napoletano in forza all’Aeronautica è stato l’unico italiano ad entrare in barrage nel mitico Gran Premio Roma a Piazza di Siena

 Dal nostro inviato Giulia Iannone

Roma. L’incontro con il cavaliere napoletano,  Giampiero Garofalo, che domenica, a Piazza di Siena 2021, ha chiuso la prima manche dello storico Gran Premio Roma, con zero penalità, più 1 di fuori tempo.  Quale  unico rappresentante della compagine azzurra, è entrato in seconda manche. Una grande gioia vedere il tricolore rappresentato dal talentuoso ventisettenne italiano, che vive e lavora in Belgio, e che si sta impegnando moltissimo  per emergere e poter dire la sua, dopo tanti anni di gavetta,  tra i Big del panorama internazionale del salto ostacoli. Ecco cosa ci ha raccontato Giampiero.

Con quale spirito e mordente ritorni da Piazza di Siena, dopo una vera iniezione di gioia e soddisfazione?

“Sono rientrato in Belgio  felicissimo,  dopo aver chiuso il primo giro del Gran Premio Roma con uno zero molto desiderato. Questo risultato mi ha motivato e caricato di voglia di fare ancora ed ancora meglio, ho l’umore alle stelle, non vedo l’ora di percorrere questa strada per capire cosa mi riserva il futuro”

Partiamo da ieri, una giornata speciale. GP Roma. Fai la ricognizione del tracciato e cosa pensi?

Dentro di me ho pensato: “Wow, è davvero un bel giro!” Uliano Vezzani ha disegnato un tracciato, come sempre, veramente fantastico. Dopo, ho pensato di fare del mio meglio, ed avere un piano, che fosse il migliore per il mio cavallo e cercare di montare bene e cercare di dare il mio meglio”

A cosa dovevi stare attento con questo Gaspahr?

Per questo cavallo, KWPN, baio del 2011 da Berlin x Otangelo, risultava un buon percorso. La doppia era un filino delicata, bisognava fare attenzione nella parte finale, però, in un percorso del genere devi restare sempre concentrato ed attento dal primo all’ultimo ostacolo, anche se Gaspahr è un cavallo che monto da settembre, che conosco relativamente poco, credo molto in lui quindi il mio unico pensiero era quello di montare bene e cercare di fare meno errori possibili. “

Sappiamo solo che è un cavallo nuovo per te: chi te lo ha affidato? Che cavallo è, pur montandolo da poco, che sensazioni ti da, che doti ha?

Il cavallo è della famiglia Hendrix, famiglia che desidero ringraziare vivamente per avermelo affidato. E’ un cavallo di mezzi, uno dei migliori che io abbia mai montato, un soggetto che se si fida del cavaliere dà tutto di sé, un cavallo con la C maiuscola. “

Chi ti ha aiutato tecnicamente in campo prova e forse anche consigliato?

“ In campo prova avevo la mia fidanzata, Lisa Nooren, mio fratello che era lì come al solito, mio padre Paolo, e poi sempre c’è l’occhio attento e vigile su di me di Henk Nooren, che mi ha dato una mano. Avevo tutto il necessario per fare zero! Sicuramente mio fratello Antonio, mi ha aiutato molto perché lui è partito prima di me, quindi mi ha potuto dare degli ottimi consigli, e Lisa, come al solito mi dà sempre una mano, perché ci troviamo bene anche tecnicamente insieme, ci aiutiamo a vicenda, quindi è stato bellissimo avere lei lì, ma diciamo che la ciliegina sulla torta la fa Henk, nel senso che, anche se non è lì presente dal primo salto, fino all’ultimo, però si assicura che io abbia ben in testa il mio piano, prima di fare ingresso in campo gara, che abbia io  tutto sotto controllo e che sia  pronto per affrontare il mio percorso. “

Primo giro, e chiudi con netto al GP Roma. Oltre l’esultanza comprensibile, tu hai indicato al pubblico che era stato merito del cavallo. Questo è un gesto molto bello che sa di equitazione classica italiana, in cui protagonista è il cavallo, vero?

Ho indicato il mio cavallo, finito il percorso, perché penso che senza di loro siamo niente. Quindi, noi possiamo montare benissimo, ma se loro non ce la mettono tutta non andiamo da nessuna parte. Penso che alla fine, il cavallo sia il vero protagonista,  noi cerchiamo di dare il massimo, come sempre, però, l’ultima parola è del cavallo. “

Mentre vedevi che stava per uscire il netto, cosa hai pensato?

Ho pensato: questa è la volta buona, ce la posso fare! Ho cercato solo di rimanere concentrato fino alla fine e non lasciare nulla al caso.”

Toglici una curiosità davvero grande: chiudi con 1 penalità di fuori tempo. Perché non hai tentato un secondo giro filante ed in avanti, senza pensiero, dando il tutto e per tutto? Insomma, alla “Garofalo”?

Non ho fatto un secondo giro  veloce, perché non aveva senso. Alla fine ero l’ultimo a partire con una penalità, e gli altri avevano tutti fatto un errore, quindi non aveva senso attaccare, il barrage. L’idea era quella di portare a termine uno zero, purtroppo è capitato un errore, del quale mi incolpo io, che era abbastanza evitabile, però va bene così, sono contento lo stesso”

Presentaci gli altri cavalli che hai portato alla kermesse romana: come sono andati e che cavalli sono?

A Roma ho portato altri due cavalli. Uno di 10 anni di nome Cava, di proprietà di Karel Cox, un cavallo che monto da quasi 2 mesi, a Roma è stato un po’ sfortunato facendo un errore nella gara grossa il primo giorno e due errori nel piccolo gran premio, ma ha affrontato due gare veramente difficili, quindi sono abbastanza soddisfatto, perché torno a casa con la consapevolezza di avere un altro ottimo cavallo, e ringrazio anche Karel Cox per avermelo affidato, e poi ho presentato un altro cavallo di 9 anni di nome Verde Z , di mia proprietà e di proprietà di Kees  van de Oetelaar, un cavallo in cui credo molto per il futuro, ha partecipato alle gare di 1,45, un giorno ha fatto 2 errori, un giorno ha chiuso al quarto posto, quindi sono molto contento, un cavallo in cui credo molto per il futuro, penso che possa essere una buon spalla per gli altri cavalli ( Nell’aprile scorso, Giampiero ha cominciato a lavorare per Karel Cox, cavaliere e commerciante belga, dopo essere stato per 2 anni nella scuderia di Henk Nooren. Ma non è finita  la collaborazione tecnica e lavorativa con Henk Nooren. Infatti Giampiero ha portato con sé 3 cavalli proprio di Nooren, che sono seguiti sempre dal grande trainer belga, compatibilmente con si suoi impegni, ndr)

 Questa di Roma è ormai la gara intitolata ai Fratelli D’Inzeo. Due fratelli. Tu ne sai molto di questo concetto, perché tu ed Antonio, siete per tutti noi i “fratelli Garofalo”. Come ci si sente a condividere la carriera sportiva con un fratello, la tecnica, le emozioni, le soluzioni equestri? C’è competizione?

Questa edizione romana sicuramente la ricorderò perché l’ho vissuta assieme a mio fratello, Antonio, che gareggiava in questa edizione, anche lui si è qualificato per il Gran Premio, e anche se non viviamo insieme, ci sentiamo più volte al giorno, ci diamo consigli, ci scambiamo idee, è un rapporto veramente bellissimo come quello che ho con mio padre e con il resto della famiglia, alla fine mio padre ci ha insegnato tutto, e adesso io e Antonio, ci diamo sempre consigli, scherziamo ci stuzzichiamo, c’è competizione, però siamo sempre presenti l’uno per l’altro  e pronti lealmente ad aiutarci. È un rapporto fantastico.”

Hai detto al microfono una frase molto seria: “ Ora torno in Belgio, a testa bassa, a lavorare”. Ti pesa stare in Olanda? Quali sono le prossime gare in programma? Quanti cavalli hai in lavoro attualmente?

Certo, torno a testa bassa a lavorare. Speriamo che questo risultato importante sia solo l’inizio,  quindi bisogna lavorare il doppio di prima per poter ottenere risultati migliori, e sicuramente sono molto motivato,  pronto a  lavorare e cercare di dare il massimo. In questo momento non mi pesa molto stare in Belgio. Sono molto fortunato ad avere la mia fidanzata Lisa con me, è una persona importante nella mia vita, perché alla fine condividiamo tutto. Dopo Roma, partecipo ad un CSI** in Belgio, con degli altri cavalli, e poi c’è da vedere e fare un programma con i tecnici e capire cosa ci riserva il futuro. Ci tengo molto a ringraziare la mia famiglia come al solito, senza di loro non sarei dove sono ora, i miei fratelli Antonio, ma anche Michele, che con i cavalli non c’entra nulla ma è venuto a vedermi a Roma, mio padre Paolo, per il quale penso sia stata una emozione enorme vedere i suoi due figli gareggiare a Roma. Lo ringrazierò per sempre, perché grazie a lui, io e mio fratello Antonio siamo arrivati fino a questo punto, alla fine Antonio fa parte della prima squadra italiana, sta facendo un ottimo lavoro.  Ringrazio moltissimo anche la mia fidanzata, Lisa Nooren, una persona fondamentale che mi aiuta molto, ma più di tutti, in questo momento, mi sento di ringraziare Henk, perché è una persona che negli ultimi 2 anni e mezzo,  mi ha sostenuto  molto e sono veramente fortunato ad aver incontrato una persona come lui, un tecnico ed uomo di cavalli di tale caratura.  Ci tengo veramente a ringraziarlo, anche se non trovo le parole giuste per farlo.  Desidero esprimere gratitudine per l’aeronautica militare, perché è un onore poter indossare questa divisa e rappresentare questa arma in tutti i campi di gara, e poi la Young Riders Academy, perché anche  grazie a loro, sono dove mi trovo ora;un sentito  Grazie va anche  ai  tecnici Marco Porro e Duccio Bartalucci, che mi hanno dato la possibilità di partecipare a Piazza di Siena quest’anno”.

Piazza di Siena 2021: se dovessi riassumerlo in uno scatto indelebile da portare in tasca, cosa porteresti?

“ Porterei con me uno scatto di famiglia, composta da tutti coloro che ho citato e ringraziato, assieme ai cavalli, che sono parte della mia famiglia e della mia vita. È stata una settimana fantastica, ho avuto attorno a me tutte le persone che sono più importanti per me”.