Gerardo Soglia: “Iervolino ha lo stesso entusiasmo che aveva mio padre” - Le Cronache
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Gerardo Soglia: “Iervolino ha lo stesso entusiasmo che aveva mio padre”

Gerardo Soglia: “Iervolino ha lo stesso entusiasmo che aveva mio padre”

di Enzo Sica

E’ rimasto colpito dal suo sorriso e anche da quella voglia di fare calcio a Salerno che non vedeva da tempo in altri proprietari, poi futuri presidenti che lo hanno preceduto. E ha esultato anche lui allo scadere del 31 dicembre scorso quando la Salernitana è stata acquistata da Danilo Iervolino. Non poteva fare altrimenti visto che è figlio di un ex presidente della Salernitana ed a sua volta anche lui ha seguito le orme del papà con la presidenza del Pescara 15 anni fa. Ma da Verona, dove vive, ha estrinsecato la sua esultanza per questo nuovo corso. <Diciamo che ho visto in questo giovane imprenditore dal suo primo approccio e dalle sue prime dichiarazioni quell’entusiasmo che non mi era capitato di vedere da tempo in altri proprietari. E’ chiaro che lui trova un ambiente eccezionale che lo aiuterà tantissimo in questa sua avventura> Non trova giri di parole Gerardo Soglia, figlio dell’indimenticabile Peppino Soglia, colui che 32 anni anni fa portò la Salernitana in serie B dopo anni di purgatorio in serie C. Ci sono, secondo lei, analogie con quel passato? <Non penso ce ne siano. Gli anni sono trascorsi per tutti, forse l’entusiasmo poteva accomunare oggi sia papà che l’attuale proprietario come ho visto dai primi contatti che il neo proprietario ha avuto con il grande ambiente salernitano. Poi per il resto, con il calcio che certamente non è quello del 1990 e con tanti interessi che vanno in tante direzioni non ci sono convergenze> Anche lei ha avuto l’onore di guidare da presidente una società di calcio, Il Pescara, per un solo anno, dal 2007 al 2008. Che esperienza ha tratto? <Diciamo che la mia fu una avventura nuova nel mondo del calcio che mi ha lasciato tanto. E avevo solo 35 anni. Quando fui catapultato nella realtà della squadra abruzzese lo feci con tanto entusiasmo. Anche perchè c’era anche lì una piazza calda come Salerno che cercava di emergere dalla serie C anche con tanti giovani interessati tra cui ricordo in particolare Marco Verratti che all’epoca aveva solo 15 anni e non giocava ancora in prima squadra. Ricordo che fui io a permettergli, nel luglio del 2008 firmando la liberatoria di farlo giocare in Coppa Italia nella partita contro l’Albinoleffe. Parliamo di un calciatore oggi perno della nazionale di Mancini che all’epoca era seguito da tante squadre di serie A, tra cui l’Inter e la Roma. Poi continuò il suo percorso con i biancazzurri pescaresi arrivando in serie A con Zeman allenatore. Io avevo già lasciato ad ottobre 2008 la presidenza pescarese ma mi resi conto all’epoca che bisognava puntare, proprio facendo il discorso su Verratti, sui settori giovanile che sono il futuro del calcio italiano> Dunque il presidente Iervolino, ritornando alla Salernitana, dovrà avere un occhio particolare per i giovani? <Certamente sì visto che il futuro dovrà per forza di cose tenere conto di quello che ti potranno dare i vivai. Quando c’è fame di calcio in una città come Salerno che ti da entusiasmo e forza le cose da fare sono tante. E affidarsi a persone esperte, come credo farà il presidente proprio per portare sempre in alto il nome della Salernitana non potrà prescindere dal settore giovanile> Quale vantaggio ha oggi il neo proprietario della Salernitana secondo Gerardo Soglia? <Quello di partire circondandosi di persone che abbiano dimestichezza con il mondo del calcio. Vede i primi punti di vantaggio ci sono già. Ha una squadra che gioca in serie A anche se è in difficoltà, spero momentanea, cercando con i dovuti accorgimenti che ci saranno di poter arrivare alla salvezza. Ed anche il fatto che la ormai vecchia proprietà, in dieci anni, l’ha guidata fino alla massima serie è un altro punto fermo da non trascurare e che ti fa partire con buone basi. In altri contesti, anche quando papà era presidente il nostro campionato di riferimento era solo la serie C e difficilmente si riusciva ad emergere, tranne in quella stagione eccezionale del 1990>. Come mai questo nostro calcio, secondo lei, si affida solo ed esclusivamente a proprietà straniere che sono davvero prevalenti su imprenditori locali? <Penso che non ci siano imprenditori all’altezza e c’è anche tanta paura di investire nel calcio. Nel caso di Iervolino, però, vedo un imprenditore preparato, che ha un grande vantaggio visto che da anni è al vertice di tantissime situazioni diverse dal mondo del calcio e che sta cercando con la sua grande preparazione nel settore marketing di calarsi in questa nuova realtà che tanti hanno già apprezzato, in primis, ovviamente i tifosi eccezionali della Salernitana che sperano di aver trovato un grande proprietario tifoso che possa portare lontano la loro squadra del cuore>.