Gang dello spaccio a Cava, chiesti 84 anni di carcere - Le Cronache
Cronaca Cava dè Tirreni Giudiziaria

Gang dello spaccio a Cava, chiesti 84 anni di carcere

Gang dello spaccio a Cava, chiesti 84 anni di carcere

Pina Ferro

Nascondevano cocaina, hashish e marijuana, perfino nelle tazzine del caffè. Il pubblico ministero del Tribunale di Nocera Inferiore Caggiano ha chiesto 84 anni di carcere per la gang che aveva posto in piedi un centro di spaccio in pieno centro a Cava de’Tirreni. Il gruppo fu arrestato il 1 febbraio scorso.
Al termine della requisitoria il pubblico ministero ha chiesto:4 anni e 4 mesi per Debora Abbamonte, 12 anni e 4 mesi per Antonio Benvenuto, 6 anni di carcere per Carmela Bisogno, 8 anni di carcere per Domenico Caputano, 4 anni per Umberto Della Corte, 8 anni per Raffaele De Martino, 8 anni e 4 mesi per Pasquale Giuliano, 4 anni per Maria Guidotti Di Montegualtieri, 8 anni per Carlo Lamberti, 6 anni per Carmine Medolla, 9 anni per Gennaro Scirpola, 6 anni per Arianna Villani. Il difensore Alfonso Senatore che per primo ha parlato ha smontato l’intera accusa pezzo dopo pezzo. Seguito poi nelle discussioni degli avvocati Arturo Della Monica, Teresa Sorrentino, Mario Secondino.
Il centro di spaccio ruotava, in parte, attorno all’“Hair Coffee” in via Montefusco, alle spalle delle Poste centrali e a due passi dai portici luogo della movida cavese. Tredici le ordinanze di custodia cautelare eseguite dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal pm Giuseppe Cacciapuoti della procura di Nocera Inferiore. Due i gruppi distinti in altrettanti capi di imputazione. Il primo gruppo, che avrebbe detenuto e ceduto cocaina, hashish e marijuana a numerosi tossicodipendenti cavesi, di Vietri sul Mare e della Costiera amalfitana, ruotava attorno all’“Hair Coffee”, del quale sono titolari Benvenuto e Medolla, ma agivano nei pressi anche Caputano e De Martino, che, secondo il gip Paolo Valiante, «appaiono sin dall’inizio delle indagini come punto di riferimento di quell’esercizio commerciale per la propria attività di spaccio di sostanze stupefacenti». A costoro sarebbero collegati anche Guidotti di Montegualtieri, Scirgolea e Abbamonte.