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Gambino incandidabile: udienza davanti al Tribunale civile

di Andrea Pellegrino
E’ durata quasi due ore l’udienza al tribunale civile di Nocera Inferiore sull’incandidabilità del sindaco di Pagani Alberico Gambino, dopo la sentenza della Cassazione dell’11 giugnoscorso. Esaminati i ricorsi presentati, dalla Prefettura di Salerno (assistita dall’avvocatura dello Stato), dal consigliere Rita Greco (difeso dall’avvocato Laudadio), quello della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore (in aula era presente direttamente il procuratore Antonio Centore) e naturalmente quello della difesa di Gambino, discusso dagli avvocati Lorenzo Lentini e Nicola Scarpa. L’11 giugno scorso, proprio nei giorni dell’insediamento di Alberico Gambino a Palazzo di Città a Pagani, dopo la vittoria al ballottaggio contro l’uscente Salvatore Bottone, la Cassazione ne decreta l’incandidabilità, a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale all’indomani degli arresti e dell’inchiesta “Linea d’Ombra” conclusasi, poi, con un nulla di fatto anche nei confronti dello stesso Gambino, all’epoca dei fatti anche consigliere regionale. Da qui il parere della Prefettura e la resistenza di Gambino che nel frattempo nomina la giunta e convoca il Consiglio comunale per la convalida degli eletti. Ieri l’udienza al Tribunale Civile dopo i ricorsi presentati a sostegno dell’incandabilità di Gambino. Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare il verdetto. La difesa, durante l’udienza, ha mosso difetti di giurisdizione. Il giudice naturale, secondo i legali di Gambino, è quello amministrativo. E’ il Tar, sempre secondo gli avvocati, la sede giusta per definire la validità o meno del verbale di proclamazione degli eletti. In più l’udienza di ieri mattina avrebbe dovuto essere estesa all’intero Consiglio comunale. La decadenza del sindaco ha, infatti, effetti su tutti i consiglieri comunali e sugli assessori. Intanto dalla Cassazione arrivano i primi risarcimenti per ingiusta detenzione a tre coinvolti dell’inchiesta “Linea d’Ombra”. Centomila euro a tre, tra cui Giuseppe Santilli (assistito dall’avvocato Giovanni Falci), che furono arrestati nel mega blitz che sconvolse la città di Pagani.