Galli: “La quarta dose deve essere somministrata solo ai soggetti fragili” - Le Cronache
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Galli: “La quarta dose deve essere somministrata solo ai soggetti fragili”

Galli: “La quarta dose deve essere somministrata solo ai soggetti fragili”

di Monica De Santis

Medici infettivologi riuniti a Capaccio Paestum per parlare di Covid 19 ed altre patologie, nel corso della settima edizione del convegno “Infecto” che ha visto la partecipazione tra gli altri dei massimi esperti italiani. Un incontro nel quale sono stati affrontati diversi temi in materia di malattie infettive. Perché non solo il Covid, ma anche le altre malattie necessitano della stessa attenzione e devono essere diagnosticate in tempo se si vuol garantire la giusta cura per i pazienti. Dal convegno è emerso da parte dei medici presenti un netto sì alla mascherina, anche se può non essere sicura al 100% resta comunque un valido strumento di protezione, soprattutto per i  soggetti più fragili e soprattutto aiuta a limitare la circolazione del virus. A confermarlo anche il noto infettivologo Massimo Galli, che è stato tra gli ospiti della settima edizione dell’Infecto che, come abbiamo detto si sta svolgendo a Capaccio – Paestum “La mia relazione – ha spiegato il medico – è proprio sulla domanda che tutti si pongono, se il covid andrà o non andrà via. La mia opinione è che si trasformerà, ma che il virus sparisca a questo punto, vista la sua diffusione è estremamente improbabile. Mi auguro che si trasformi in un virus molto meno aggressivo anche se ci darà fastidio ancora per un tempo lungo”. Dunque Galli avvisa che il Covid non è sparito, e soprattutto che si dovrà ancora fare attenzione perchè ci potrà creare ancora molti problemi. Sulla quarta dose l’infettivologo precisa… “La quarta dose deve essere fatta solo più fragili, solo ed esclusivamente ai più fragili in questo momento, visto che è una quarta dose con un vaccino che ha molti pregi ma ha anche il difetto di essere un vaccino che è impostato sul virus che circolava in Cina ad inizio del 2020. Oggi avremmo bisogno di qualcosa di molto più aggiornato, da molti punti di vista. I più fragili possono ottenere un beneficio, però ricordiamoci che poi bisognerebbe anche verificare se effettivamente, questi vaccini hanno prodotto anticorpi in coloro che li hanno ricevuti. Difficile prevedere come sarà l’andamento della pandemia – dice sempre Galli  – ma è probabile che ad ottobre ci sia una ricircolazione del virus, anche se tutti noi speriamo che ciò non avvenga”. Dunque il lavoro dei medici è ancora concentrato principalmente sul fronte covid, ma, come è emerso dal convegno che si sta svolgendo a Paestum non si devono dimenticare le altre patologie infettive che purtroppo continuano a diffondersi. Scopo del convegno è stato quindi anche quello di serrare le fila per riorganizzare al meglio il lavoro degli infettivologi dando risposte oltre che al covid a tutte le altre patologie. “Le forme neurologiche legate all’infezione – ha detto il dottor Alfonso Masullo – l’hiv che non è scomparso e che soprattutto vediamo adesso con persone che arrivano alla diagnosi più tardiva rispetto al periodo pre epidemico e che comporta un rischio per la salute sia dell’ammalato che di assistenza molto più complicato. Un lavoro molto più complesso e spesso con prognosi anche negativi per questo tipo di ammalati”.