Fusandola, quando per il Comune c’era il «rischio di frane e alluvioni» - Le Cronache
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Fusandola, quando per il Comune c’era il «rischio di frane e alluvioni»

Fusandola, quando per il Comune c’era il «rischio di frane e alluvioni»

di Andrea Pellegrino

Che il torrente Fusandola scorra sotto Santa Teresa è cosa abbastanza nota; che è in corso una indagine penale sulla sua deviazione (con dodici avvisi di garanzia) è storia di qualche mese fa ma che il Comune abbia dimenticato i suoi stessi atti è abbastanza strano. Una pura dimenticanza? Può essere, in considerazione del fatto che l’atto prodotto risale al 2004, quando Crescent e Piazza della Libertà non erano nelle intenzioni dell’amministrazione comunale. Ma carta comunque canta e soprattutto resta agli atti. Si tratta di un certificato rilasciato dal settore urbanistica che riguarda alcune particelle dove oggi è sorto e sta sorgendo il Crescent di Riccardo Bofill. «Le particelle – si legge – rientrano nella perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico e di pericolo di cui al piano stralcio dell’Autorità di Bacino Destra Sele». A caratteri cubitali, poi, nell’atto si legge: «Rischio frane moderate» ma sicuramente «rischio alluvioni», proprio sull’alveo di piena ordinaria. Insomma dove oggi sorge una porzione della mezza luna. D’altronde è quanto sostiene anche il Ctu nominato dalla Procura della Repubblica nell’ambito dell’inchiesta sulla deviazione del torrente che estende, in verità, anche il rischio nella zona di via Fusandola. Ma c’è un elemento in più: il certificato rilasciato il 7 maggio del 2004 è firmato dall’ingegnere Pietro Cavallo, lo stesso che ha successivamente redatto gli atti e le relazioni al Pua di Santa Teresa. Quelle che hanno permesso la cementificazione dell’area con la costruzione dell’edificio privato e della piazza della Libertà. Proprio quel certificato si riferiva all’area del settore 6 dove Chechile con la Sist sta costruendo la sua porzione di Crescent. Elementi che emergono nella complessa e lunga vicenda amministrativa e penale mentre si attendono gli sviluppi. Primo tra tutti quello della giustizia amministrativa che dopo nove mesi ancora deve esprimersi sulla richiesta di annullamento del nuovo Pua di Santa Teresa da parte di Italia Nostra e Comitato No Crescent.