Francesco Morra: «Noi accusati di tradimento, loro hanno tradito Pellezzano Gli altri? Hanno dovuto ricorrere a candidati non del territorio, di cosa parliamo...» - Le Cronache
Provincia Pellezzano

Francesco Morra: «Noi accusati di tradimento, loro hanno tradito Pellezzano Gli altri? Hanno dovuto ricorrere a candidati non del territorio, di cosa parliamo…»

Francesco Morra: «Noi accusati di tradimento, loro hanno tradito Pellezzano Gli altri? Hanno dovuto ricorrere a candidati non del territorio, di cosa parliamo…»

Adriano Rescigno

Senza mezzi termini Francesco Morra, leader di Impegno Civico, che al “duello all’alba”, con Claudio Marchese ed i post dei suoi candidati nonchè il tentativo di stoppare la campagna elettorale da parte di quale “shadow striker”, proprio non ci sta ed ordina il silenzio sulle polemiche, puntando alla vittoria, parlando dignitosamente ai cittadini di programmi e linee programmatiche. «Non voglio e prego tutti i componenti di Impegno Civico a non commentare più o dare adito a polemiche che non fanno bene alla democrazia e soprattutto ai miei concittadini, sempre più vittime di un gioco subdolo e perverso da parte chi dalla giustizia, sia ben chiaro, è stato escluso dalla campagna elettorale e che ora mina il libero pensiero incitando al non voto. Non voto che porterebbe alla permanenza del commissario prefettizio ed alla sempre più tarda risoluzione dei problemi del territorio che giorno dopo giorno esasperano la città. Hanno mostrato il loro volto, traditori del vivere civile e della propria città, animati solamente da arrivismo e spirito di vendetta, per questo, visto che non si parla di programma, di interessi diffusi e bene comune, preferisco che vengano emarginati nel silenzio, i miei avversari e le ombre che portano dietro con loro, in un vortice vergognoso di supponenza e arroganza politca, gettando fango sugli altri, infondatamente e gratuitamente. Adesso è l’ora di dire basta, basta a singoli personaggi pilotati che per un briciolo di visibilità, social, colpiscono immeritatamente e falsamente la mia famiglia. Prima vengono gli uomini, e per sedere sullo scranno da primo cittadino, oltre i voti, è questione di dignità»