Frales, il Tar boccia il Comune «Non è motivato il diniego» - Le Cronache
Cronaca Attualità

Frales, il Tar boccia il Comune «Non è motivato il diniego»

Frales, il Tar boccia il Comune «Non è motivato il diniego»

Andrea Pellegrino

«Nessuna motivazione sul diniego per l’ampliamento di Frales a Matierno». Il Tar di Salerno annulla tutti gli atti e riapre la complessa partita politica e tecnica che da anni ruota intorno alla variante di Matierno. Già i giudici amministrativi si erano pronunciati, invitando l’amministrazione comunale a concludere il procedimento. Poi lo stop, prima in commissione urbanistica e poi in Consiglio comunale. Da qui il nuovo ricorso (ora accolto) da parte della proprietà dell’opificio. Secondo il Tar, «l’apicale principio di trasparenza, traduzione, nel procedimento, del regime democratico, impone, nondimeno, che siano espresse in maniera chiara e comprensibile al destinatario le ragioni dell’eventuale diniego al provvedimento». Ed in particolare non sarebbe di sostegno neppure il parere della commissione urbanistica e la dichiarazione di voto del consigliere Sara Petrone. «Detto parere – scrivono – non reca alcuna motivazione, non potendosi, a tali effetti, utilizzare la dichiarazione di voto del consigliere Petrone, che, essa stessa, fa riferimento, a quanto “già dichiarato in commissione urbanistica del 25 maggio 2017” (nel verbale del 30 dicembre 2017 la dichiarazione Petrone è così formulata: “allo stato degli atti, soprattutto in relazione alla prevista utilizzazione della superficie del volume che dovrebbe essere creato dall’attuale piano di copertura, si esprime parere sfavorevole, non rispondendo, la prevista destinazione, alle esigenze pubblicistiche che consentono la deroga. Il progetto, opportunamente modificato, nel senso di prevedere una destinazione produttiva pure al detto livello, potrebbe essere oggetto di una diversa valutazione”), invero di non perspicua comprensione; e tanto, inoltre, perché la dichiarazione di voto è rimasta tale e non è stata trasfusa in contenuto motivazionale dell’atto consultivo». Condannato, inoltre, il Comune di Salerno al pagamento delle spese legali.