Esame di avvocato, pronti a ricorrere al presidente Mattarella - Le Cronache
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Esame di avvocato, pronti a ricorrere al presidente Mattarella

Esame di avvocato, pronti a ricorrere al presidente Mattarella

Sono pronti a ricorrere al Presidente Mattarella. E dovranno farlo entro il 30 del mese in corso con un ricorso straordinario che potrebbe cambiare l’esame di stato dei futuri avvocati. Ancorato ancora a procedure di quasi cent’anni fa, addirittura all’epoca del Fascismo con procedure dettate dai fini anni ’30, più volte l’Unione Europea ha bacchettato l’Italia richiedendo, ma anche sollecitando, la procedura a quella europea. Tant’è che i bocciati, quasi il 70% quest’anno, si stanno organizzando per adire a un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica senza precedenti. Un’istanza che sarà curata e discussa dallo studio legare Leone-Fell di Catania che, al momento sta curando il ricorso. “L’associazione italiana praticanti avvocato (Aipavv) coadiuvata da centinaia di praticanti avvocati di tutta Italia presenteranno ricorso straordinario al presidente della Repubblica. – afferma il responsabile di Salerno, Nello Mancuso – Il ricorso non tutelerà meramente i soli non ammessi alla prova orale dell’esame di abilitazione 2019, ma potrà comportare risultati cospicui anche per i futuri candidati. Se il ricorso andrà a buon fine, il Parlamento dovrà obbligatoriamente modificare l’esame di abilitazione alla professione forense, perché è palese che l’attuale strutturazione è completamente inidonea alla selezione di giovani avvocati”. Al momento sarebbero già oltre 500 le adesioni certe ma le richieste di aderire, anche solo per informazioni, hanno già superato quota 4000. Insomma, la cosa potrebbe allargarsi a macchia d’olio, calcolando che i partecipanti all’esame di abilitazione 2019 era quasi 22mila e, di questi, solo il 35%, stima approssimativa, ha passato il primo scoglio. Quello che si contesta che a causa dell’emergenza covid, sia stata compromessa l’uniformità della procedura di correzioni, con alcune Corte D’Appello che avrebbero lavorato addirittura da remoto e durante il periodo di lockdown. Dubbi, in tal senso, arriverebbero anche da Salerno, con la Corte d’Appello di Lecce che avrebbe terminato le correzioni nel mese di giugno. Insomma, non sarebbe stata fatta la procedura dal vivo come anche l’illegittimità “costituzionale dell’impianto normativo che disciplina l’accesso alla professione forense per violazione dei vincoli comunitari che garantiscono il rispetto della c.d. libertà di stabilimento e di concorrenza e che vietano l’introduzione di ostacoli ingiustificati all’accesso al lavoro”. Resta l’alta percentuale di bocciati registrata in questa tornata di abilitazione. “Da anni assistiamo a una percentuale altissima di bocciati. – riprende Mancuso – Ma quella di quest’anno, io la definirei una vera e propria mattanza soprattutto nei confronti dei colleghi salernitani. Oltre il 71% dei candidati non sono stati considerati idonei per la fase successiva. È impensabile sostenere che circa 550 candidati non sia stato in grado di raggiungere il minimo punteggio richiesto per passare alla prova orale. È l’ennesima dimostrazione che l’esame così strutturato non è più adatto a selezionare gli avvocati del domani”.