Emergenza immigrazione: la prima grana per il Prefetto - Le Cronache
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Emergenza immigrazione: la prima grana per il Prefetto

Emergenza immigrazione: la prima grana per il Prefetto

di Andrea Pellegrino

SALERNO. Sulla scrivania di Antonella Scolamiero, nuovo prefetto di Salerno, c’è l’emergenza immigrazione.

Da 24 ore al lavoro all’Ufficio di governo di Piazza Amendola, la Scolamiero ha già incontrato le prime istituzioni ed i vertici delle forze dell’ordine. Un primo giro di consultazioni prima di affrontare impegni ed emergenze. Tra cui quella legata agli sbarchi di immigrati a Salerno. «So che questa provincia ha fatto e ha dato già molto ma ci è stata chiesta ulteriore disponibilità». In pratica, secondo le prime parole del neo prefetto c’è la seria possibilità che nuovi sbarchi possano interessare da qui a breve il porto di Salerno e quindi l’intera provincia. Tant’è che la prossima settimana incontrerà il prefetto di Napoli. Proprio il suo predecessore alla guida della prefettura di Salerno alla quale rivolge un «ringraziamento per il lavoro svolto a Salerno e soprattutto per come ha lasciato la struttura. I prefetti passano, i dirigenti restano. Qui ho trovato una macchina che funziona bene». Ma con la Pantalone ora ci sarà stretta sinergia per quanto riguarda gli immigrati. «Ci hanno chiesto un ulteriore impegno.

A Salerno, come nelle altre province naturalmente. Ma sono certa – prosegue – che questa pro- vincia può dare ancora un valido e forte contributo». Altra emergenza è sicuramente il lavoro. «Di certo la Prefettura – dice – non può fare miracoli ma è sicura- mente un Ente che può accompagnare ed intervenire in merito alle vertenze lavorative che sono in atto in questa provincia». Ancora le strade, le cui criticità sono state evidenziate dal presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora che la Scolamiero ha incontrato già giovedì, insieme al Vescovo Luigi Moretti. Tra le visite istituzionali anche quella di ieri mattina al sindaco facente funzioni Enzo Napoli a Palazzo di Città mentre crede – salvo impegni – di incontrare il neo governatore Vincenzo De Luca, già sindaco della città capoluogo, domenica, nell’ambito dell’apertura dell’Arena del Mare. Dalla prossima settimana, poi, l’agenda contempla nuovi incontri con le forze dell’ordine ed anche con i vertici della giustizia. Al centro, in vista dell’approssimarsi della stagione estiva, l’emergenza incendi ma anche la stesura di un piano di protezione civile. «Reputo – dice la Scolamiero – che la prevenzione sia indispensabile, soprattutto in una provincia come quella salernitana. Bisogna uscire dalla concezione che la prevenzione sia solo un dispendio di risorse economiche ed umane. Io penso che sia importante». Infine un grazie a quanti fino ad ora – durante il periodo di vacatio – hanno guidato la Prefet- tura di Salerno. «In primis al vicario Cirillo e al dirigente Forlenza, per il quale si immagina da qui a breve un altro incarico». Non si esclude, infatti, che il capo gabinetto possa essere promosso al ruolo di Prefetto.

 

“Salerno, una città bellissima”

Accento romano ma origini campane. Il nonno è originario di Castelnuovo di Conza, comune che intende visitare quanto prima. Anto- nella Scolamiero, giunta di- rettamente da Viterbo, con un pizzico di emozione, si è insediata a Salerno. «Una città bellissima», dice e che le ha regalato un bel risveglio: «Sarà l’aria del mare ma ho trascorso una notte tranquilla». Ed il risveglio, svela, è stato ancor più bello: «Affacciarsi e godersi il mare non ha prezzo. Ma non solo Salerno, l’intera provincia è bellissima e credo di toccarla tutta quanto prima». Tappa obbligata a Castelnuovo («non ci vado dal terremoto», ammette), il suo tour toccherà le diverse zone dell’esteso territorio. «Io non sono solo il Prefetto di Salerno ma sono il Prefetto dell’intera provincia di Salerno», dice. Ama il lavoro in sede e ammette: «Per evitare frasi demagogiche non dico che la mia porta sarà sempre aperta ma sarà sicuramente socchiusa». In mano ha un penna che le hanno regalato al suo primo giorno a Sa- lerno. C’è anche un corno perché, dice, «parlo romano ma ho origini campane. Quindi sono scaramantica anche io». (andpell)