Droga nella Piana del Sele, arrivano le prime sei condanne - Le Cronache
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Droga nella Piana del Sele, arrivano le prime sei condanne

Droga nella Piana del Sele, arrivano le prime sei condanne

di Pina Ferro

Fiumi di droga nella Piana del Sele e nel salernitano. arrivano le prime sei condanne. Ieri mattina il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Salerno, Mariella Albarano, dinanzi alla quale è stato celebrato il rito dell’abbreviato, ha condannato a 16 anni di reclusione Roberto Benicchi considerato uno dei promotori dell’attività di spaccio (accolta in pieno la richiesta che era stata formulata dal pubblico ministero Vincenzo Monteurro); 8 anni e 4 mesi sono stati inflitti a Guglielmo De Martino (la richiesta era stata di 14 anni); 7 anni e 10 mesi ciascuno sono stati inflitti a Davide Marigliano e Pietro De Mastro junior (il Pm ne aveva chiesti 12 anni); 6 anni e 10 mesi sono stati inflitti a Nunzio D’Acunzo e 4 anni e 8 mesi a Gerardo Martino. Per Del Mastro il gip ha anche disposto la scarcerazione.  Assolto Volpicelli. Tutti gli altri indagati nel blitz che scatto nel maggio del 2018 ha scelto di essere processati con il rito ordinario.
Secondo gli inquirenti erano due i gruppi criminali che operavano sulle piazze di spaccio. Da una parte vi era Roberto Benicchi che si appoggiava a clan Pecoraro – Renna e dall’altra vi era Salvatore Del Giorno che ha scelto di affrontare il dibattimento. La rete di spacciatori  controllava sopratutto le piazze di Salerno e  Bellizzi ma anche di Battipaglia, Pontecagnano e Cava de’ Tirreni. E per fare questo avevano stretto rapporti con fornitori di Scampia e Torre Annunziata. Spacciavano hashish, cocaina, marijuana, eroina e crack I due gruppi operavano in totale tranquillità e senza utilizzare alcun linguaggio cifrato.
Gli investigatori riuscirono ad ascoltare il contenuto delle conversazioni che avvenivano nella cucina di Benicchi grazie a delle cimici piazzate dalla Direzione distrettuale antimafia.
Ed è dalle intercettazioni ambientali, senza censura e senza linguaggio in codice, che arrivano le informazioni più indicative per ricostruire il voluminoso giro di affari della consorteria diffusa che spaziava da Vietri alla Piana del Sele. Nel collegio difensivo tra gli altri gli avvocati Giuseppe Russo, Pierluigi Spadafora,  Anna Sassano.