Diritti negati e cittadini impotenti - Le Cronache
Ultimora Provincia Casalbuono

Diritti negati e cittadini impotenti

Diritti negati e cittadini impotenti

di Vincenzo D’Amico

Diritti negati e cittadini impotenti. Una 95enne, allettata e impossibilitata a muoversi, in due anni non riesce a ricevere una visita domiciliare da parte dell’INPS. Forse soltanto le immagini shock delle sue condizioni potrebbero richiamare l’attenzione sul problema gravissimo vissuto da una famiglia di Casalbuono. A lanciare l’appello è stato Angelo Barone, che chiede di mostrare le reali condizioni di sua mamma, la 95enne Antonia Ciuffo: già invalida al 100%, ma senza diritto di accompagnamento, dopo una caduta subita nell’agosto del 2017 e la rottura del femore, la salute dell’anziana signora ha subito un drastico peggioramento. Nonostante le cure e l’intervento, infatti, Antonia non si è più potuta praticamente alzare dal letto. Di qui la richiesta di una nuova valutazione, con visita domiciliare, da parte dell’INPS delle sue condizioni, effettuata dal figlio Angelo tramite un patronato, per verificare se ora il diritto all’accompagnamento esiste. “Una visita che – afferma sempre Angelo Barone – l’INPS prima pretende sia effettuata a Salerno. Poi, dopo l’invio dei relativi certificati che attestano l’impossibilità per mamma di muoversi, viene costantemente rimandata al nostro domicilio con una serie di scuse”. E così intanto passa un anno, e poi anche i primi mesi del 2019. “Io non chiedo nulla allo Stato Italiano – chiarisce Angelo – se non il rispetto dei diritti di mia madre. Ha diritto ad essere visitata, ed ha diritto a una risposta da parte dell’INPS. Ma forse per lo Stato è più comodo attendere che mia madre muoia prima di dare una risposta. Magari le faranno direttamente l’autopsia”. Angelo Barone ha deciso di portare all’opinione pubblica questa sconcertante vicenda, anche attraverso immagini foto e video realizzati molto forti per farne capire la gravità. E non soltanto per evidenziare un proprio problema familiare, ma anche per dare voce a chi si trova in una condizione simile, e non ha la forza o i mezzi per denunciarla apertamente.