De Vivo ha colpito la sorella con trenta forchettate e poi l’ha finita - Le Cronache
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De Vivo ha colpito la sorella con trenta forchettate e poi l’ha finita

De Vivo ha colpito la sorella con trenta forchettate e poi l’ha finita

Prima ha seviziato la sorella con una trentina forchettate poi l’ha uccisa, probabilmente, soffocandola con un cuscino e infine sempre con un cuscino ha ucciso la madre. Questi sono i primi risultati dell’autopsia eseguita dal medico legale Giovanni Zotti sui cadaveri della cinquantenne Antonietta De Santis e sulla ventinovenne figlia Deborah De Vivo, uccise in un raptus di follia dal figlio Giovanni De Vivo di 32 anni. Saranno necessari ulteriori accertamenti per stabilire l’orario della morte che dovrebbe essere compreso tra lunedì sera e martedì mattina. Questa la probabile ricostruzione del delitto: Giovanni sofferente psichiatrico in cura presso la struttura specializzata, si convince che il diavolo possedeva la madre e la sorella e che stava cercando di possedere anche lui. Come lui stesso ha raccontato al pm Amedeo Sessa, ha deciso all’improvviso di dover liberare la madre e la sorella da satana. Dall’autopsia emerge, con molta probabilità, che Giovanni è entrato nella stanza dove dormiva la sorella che era ancora in abiti intimi stesa sul letto e con una forchetta gli ha scagliato trenta colpi provocando una cinquantina di fori sulle braccia, sul volto e sul torace. La ragazza ha cercato di difendersi ma nulla ha potuto contro la furia omicida del fratello che ha preso un cuscino e l’ha soffocata. Probabilmente, richiamata dalle urla della figlia, la mamma ha cercato di fuggire ma è stata raggiunta alle spalle dal figlio che l’ha uccisa soffocandola con un cuscino. Ulteriori accertamenti diranno se Giovanni ha vegliato per alcune ore i corpi della madre e della sorella o abbia tentato immediatamente di suicidarsi. Il trentaduenne si è gettato dal primo piano, a suo dire, per sfuggire al diavolo, avendo riportato solo lievi fratture ed escoriazioni sanguinanti. Successivamente è risalito a casa ed ha cercato di suicidarsi con una busta di plastica in testa poi dopo, non essendovi riuscito, ha ritenuto di attendere la morte rimanendo sul balcone e aspettando di dissanguarsi. Alcuni vicini, viste le macchie di sangue per le scale, e visto il giovane sul balcone hanno avvertito i carabinieri che sono intervenuti ed hanno scoperto  il duplice omicidio. Le indagini della Procura proseguono.