De Luca nelle mani di Michelangelo Russo - Le Cronache
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De Luca nelle mani di Michelangelo Russo

De Luca nelle mani di Michelangelo Russo

Alla fine sarà la Corte d’Appello di Salerno a decidere il destino di Vincenzo De Luca. Sempre che si manterrà senza intoppi il calendario già fissato dal Tribunale: ossia partenza l’8 gennaio e chiusura ai primi di febbraio. Il processo è quello sull’incarico ad Alberto Di Lorenzo nell’ambito della realizzazione del Termovalorizzatore che in primo grado si è concluso con una condanna ad un anno per abuso d’ufficio per i tre imputati, compreso l’ex sindaco Vincenzo De Luca finito, poi, nelle maglie della legge Severino. In Appello la Procura ha ipotizzato nuovamente il peculato. Se fosse confermato dai giudici, Vincenzo De Luca, Severino o no, decadrebbe direttamente dalla carica. E si allungherebbero anche i termini della prescrizione del reato.
In caso contrario, sarà corsa contro il tempo. Naturalmente s’archivierebbero processo e Severino nel caso di assoluzione, mentre se dovesse essere confermata la condanna di primo grado, si riaprirebbe nuovamente il balletto della sospensione. Anche perché, fino ad allora, se confermato il calendario delle udienze presiedute da Michelangelo Russo, è quantomai impossibile la pronuncia della Consulta sulla costituzionalità della legge, in considerazione della mancata fissazione della trattazione del ricorso presentato da Vincenzo De Luca. Ricorso che ieri ha portato al deposito dell’ordinanza da parte del Tribunale Civile di Napoli che ha sospeso il giudizio sul caso De Luca proprio in attesa della Corte Costituzionale.
A Napoli probabilmente oltre alla pronuncia della Consulta s’attende anche il giudizio della Corte d’Appello di Salerno. E tutti, invece, attendono anche gli sviluppi dell’inchiesta romana sul caso Scognamiglio – De Luca. Fatti che sarebbero collegati l’uno all’altro. Soprattutto ora che la “soffiata” battuta sul web una settimana fa che anticipava ciò che emerso ieri dal Tribunale di Napoli,  potrà arricchire la vicenda in mano alla Procura di Roma. D’altronde, come già affermato dall’avvocato Gianluigi Pellegrino: «Dalla Camera di Consiglio del Tribunale di Napoli a questo punto non parlava solo la Scognamiglio». E, date alla mano, il 22 dicembre nel tardo pomeriggio la notizia viene pubblicata dal un sito web di un quotidiano, poi ripresa da tutti i media. Fino a ieri mattina (28 dicembre) nessuna notizia ufficiale è giunta agli avvocati che in questi giorni hanno atteso pazientemente il deposito della decisione. Avvenuta, secondo il dispositivo, alle ore 13,59 di ieri mattina. Ma la decisione, invece, era stata presa nella Camera di Consiglio del 23 dicembre 2015. Comunque, il giorno dopo la “soffiata” giunta alla stampa napoletana. Dunque, qualcuno avrà parlato. Un giallo che ha tenuto banco durante gli ultimi giorni delle feste natalizie e risoltosi, forse, solo ieri mattina, non senza polemiche ed annunci di azioni legali.
Il dato è che Vincenzo De Luca resterà in sella. Ed ora a bloccare la strada del governatore della Campania potrebbe essere solo la Corte d’Appello di Salerno. Ma salvo, imprevisti, l’appuntamento è a febbraio.