De Luca al vetriolo: "Salvini viene da Milano a consolarci" - Le Cronache
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De Luca al vetriolo: “Salvini viene da Milano a consolarci”

De Luca al vetriolo: “Salvini viene da Milano a consolarci”

Alla presenza del Presidente della Provincia e del Sindaco di Salerno, e, del figlio Piero De Luca e di un parterre con tutto lo stato maggiore del Partito Democratico, Vincenzo de Luca ha intrapreso un lungo discorso per spronare gli amici di partito a “lavorare fino alle 15 del lunedì 21”. Dopo l’introduzione di Vincenzo Luciano, e di Anna Petrone, De Luca prende la parola ed ha subito parole di fuoco per il suo avversario Caldoro, che è stato prima di lui presidente della Regione. Caldoro nella sanità aveva 108 punti in graduatoria Lea, non ha messo instrada un autobus, un treno, aveva aperti, infiniti 25 cantieri nella circumvesuviana, Duecento milioni di debiti con le ferrovie dello Stato e non pagati e, in ultimo non ha fatto nessun piano per l’ambiente in Campania. Questa la Campania che si presentava alla giunta Cinque anni prima. Ma de Luca prosegue la sua narrazione elencando quanto è stato fatto dalla sua giunta, snocciolando risultati. Nel Campo della Sanità, dell’ambiente, del trasporto, della Scuola ci sono stati segnali in avanti e miglioramenti decisivi, sia sul piano della programmazione che per quanto riguarda i servizi ai cittadini. La giunta deluchiana ha contenuto i costi, ma ha anche concesso il trasporto gratis agli studenti della Campania, insomma una serie di spese mirate, elencate nel discorso di De Luca voce per voce, che hanno consentito alla Regione, pur operando dei tagli, di non abbandonare il rapporto con i suoi cittadini. Un cenno anche ai trasferimenti verso la Campania, da sempre meno di quello che sarebbe il fabbisogno della regione Stessa, e una stoccata alle autonomie regionali di Emilia Veneto e Lombardia. De Luca parla di quanto buono ha fatto all’interno di Palazzo Santa Lucia, un palazzo dove, a differenza del lavoro fatto in un comune, non è sempre immediatamente visibile dai cittadini, ma non ha lesinato delle osservazioni sul cambiamento della società e sulla deriva che ascolta e che vede in alcuni dei suoi cittadini. Parla del Covid e di quanto è stato fatto per affrontarlo e curarlo, scoppia un applauso quando il presidente cita l’ospedale di eccellenza di Napoli che si è visto in prima fila nella cura della pandemia a rischio zero per medici e operatori sanitari. “ C’è un clima di preoccupazione e paura economica e noi dobbiamo collegarci con le preoccupazioni dei cittadini.” De Luca rivendica l’aver ritardato l’apertura della scuola contestando il fatto che nello stesso Week End il Governo avrebbe dovuto iniziare la scuola, finire le campagne elettorali per comuni regioni e referendaria e iniziare anche il campionato di calcio. Al microfono dichiara anche “ad oggi non abbiamo trovato un posto sicuro per Ventiduemila studenti, quindi una proroga di dieci giorni si è ritenuta necessaria”. Poi un attacco anche a Salvini: “Quel signore che viene ogni tanto da Milano a consolarci dice di fare altri 4 o 5 termovalorizzatori, senza dire mai dove li vuole fare e con i soldi di chi”. Parlando di sanità, il presidente della Regione ha ricordato che la Campania è “la Regione d’Italia che riceve meno di tutte le altre nel riparto del fondo sanitario nazionale. È una cosa che dovremmo ricordare oggi al signore che viene da Milano e ricordarlo anche ai suoi allievi. Nonostante tutto – ha detto – siamo usciti dal commissariamento e abbiamo vinto la battaglia del Covid. Abbiamo salvato la nostra regione”. Su questo il presidente della Regione ha detto che uno degli obiettivi della Campania è “ottenere le stesse risorse nel riparto del fondo sanitario nazionale che hanno le altre regioni d’Italia” In conclusione una nota antiviolenza, nella quale il Presidente, facendo gli auguri di compleanno a Liliana Segre lancia un atto di accusa alla società malata di violenza “Una società intossicata nel linguaggio e nei comportamenti, dove si è perso il principio di responsabilità, nessuno risponde più di nulla”.